Ex popolari, il rimborso parte nel 2019 ma l'effetto non si vede

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Nel disegno di legge di bilancio c’è, ma non incide nel documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles. Si tinge di giallo la vicenda del fondo da 1,5 miliardi previsto come risarcimento per le vittime delle crisi bancarie, come quelle delle ex popolari Veneto Banca e Popolare di Vicenza.

Nel 2019, in pratica, lo stanziamento del fondo dovrebbe avere un impatto sul Pil di cui invece nel documento non c’è traccia, tanto da rendere invisibile la misura approvata dal governo e far temere ai risparmiatori uno slittamento del rimborso a partire dal 2020. A fare chiarezza è Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero dell’Economia, secondo cui «le risorse stanziate sul fondo ammontano a 525 milioni di euro annui per ciascun anno del triennio 2019-2021, per un totale di oltre 1,5 miliardi di euro».

Bitonci: «Il vero stanziamento si vedrà in Parlamento»

«Le tabelle riportate nel Dpb – aggiunge Bitonci – indicano invece gli effetti delle previste erogazioni di cassa (tenuto conto dei tempi tecnici per l’istruttoria delle richieste e il completamento delle procedure), aggiuntive rispetto a quanto già incluso nei tendenziali della nota di aggiornamento al Def (200 milioni annui). Complessivamente per l’anno 2019 la previsione delle uscite di cassa (a fronte dei 525 milioni disponibili) è stata valutata in 250 milioni.

Per gli anni successivi la previsione delle erogazioni si attesta a 500 milioni di euro annui. Il Dpb indica esclusivamente la quota aggiuntiva “di cassa” dell’anno 2019 (50 milioni) che espressa in percentuali di Pil è approssimata a zero». Insomma, la disponibilità di cassa c’è ma viene riportata solo in minima parte. «Il vero stanziamento – assicura Bitonci – si vedrà nel disegno di legge di bilancio appena verrà presentato in Parlamento».

Alessandro Macciò

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