Vicenza, Mondiali di ciclismo 2020 (quasi) sfumati: scontro Regione-Pd

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Sembra probabile che i Mondiali di ciclismo 2020 non saranno assegnati dall’Uci a Vicenza, unica candidata a ospitarli fino a pochi mesi fa, a causa della mancanza di garanzie economiche da parte del governo italiano. O della Regione, chiamata in causa dal comitato promotore guidato da Claudio Pasqualin e da esponenti del Pd come la senatrice Sbrollini. Ma Cristiano Corazzari, assessore regionale allo sport, rigetta ogni responsabilità e scarica le accuse sui vecchi governi. La decisione dell’Uci è attesa a giorni.

«Confermo che da parte del governo, non più tardi di una decina di giorni fa, è stata comunicata l’intenzione di garantire altri 2,5 milioni di euro per l’organizzazione dei Mondiali di Ciclismo 2020 a Vicenza – afferma Corazzari –. A questa precisa volontà espressa dal governo, che si aggiungeva ai primi fondi stanziati, dalla Federazione Ciclistica Italiana è stato risposto che le garanzie erano arrivate oltre il termine ultimo».

La replica non risparmia il Partito democratico, i cui esponenti vicentini da giorni segnalano il rischio di perdere, per il territorio vicentino e veneto, un evento sportivo di risonanza internazionale. Secondo Daniela Sbrollini, senatrice berica del Pd, «il Ministro Lotti, ministro dello sport nel governo Gentiloni, aveva sempre dato la disponibilità a sostenere la candidatura di Vicenza garantendo anche gli adeguati finanziamenti. Non lo aveva materialmente fatto perché poneva due condizioni preliminari: la prima consisteva che l’amministrazione cittadina manifestasse un vero e forte interesse, cosa che è stata immediatamente espressa; la seconda consisteva nell’impegno, concreto e non solo verbale, da parte della Regione a cofinanziare l’evento. E questo non è mai stato fatto. Di rimando in rimando, le promesse verbali di Zaia non sono mai state confermate con atti amministrativi».

Contrattacca Corazzari: «Premesso che mantengo alcune riserve sulla veridicità dell’assunto, confermo che in precedenza il governo di centrosinistra, a fronte di lettere inviate dall’allora sindaco Variati, dal presidente della Regione Zaia e da alcuni parlamentari del Pd, non aveva avuto nemmeno la gentilezza di rispondere».

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