Autonomia, strappo di Buffagni (M5S) sulle 23 materie: «Richiesta irrealizzabile»

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Non più tardi di lunedì scorso, nel corso di un confronto col governatore Luca Zaia all’Università di Padova, il ministro per gli Affari regionali Erika Stefani (veneta e leghista) aveva assicurato che le 23 materie richieste dal Veneto al governo nella trattativa sull’autonomia erano «tutte perfettamente accoglibili», dicendosi anche «certa che il Movimento 5 stelle sarà al nostro fianco». Non deve stupire dunque se le dichiarazioni del sottosegretario per gli Affari regionali Stefano Buffagni (deputato lombardo del Movimento 5 Stelle, di cui in precedenza è stato capogruppo al consiglio regionale della Lombardia), rilasciate ieri durante un incontro con la commissione speciale per le Autonomie della Lombardia a Palazzo Pirelli, siano destinate a sollevare una bufera.

Nella versione di Buffagni, infatti, la richiesta delle 23 materie avanzata dal Veneto diventa improvvisamente «molto irrealizzabile»: tutto il contrario di quanto detto quattro giorni prima dalla titolare del ministero. E non è finita qui.

Finco: Cinquestelle centralisti e assistenzialisti

Buffagni infatti ha aggiunto che il Veneto «sta forzando molto la mano per richiedere le 23 materie», a tal punto da «mettere in difficoltà tutto il percorso», e che la strada della legge-delega auspicata da Zaia «secondo il governo non è la modalità corretta» per raggiungere il risultato. Parlando della Lombardia, poi, Buffagni non si è limitato a dire che la richiesta «è fatta molto bene», ma ha aggiunto che è «la base di lavoro anche per Veneto ed Emilia Romagna».

La replica dal Veneto non si è fatta attendere: «Forse il sottosegretario Buffagni prima di parlare dovrebbe confrontarsi con il ministro Stefani», commenta Nicola Finco, capogruppo della Lega in consiglio regionale, che definisce i Cinquestelle «centralisti e assistenzialisti». Come gettare benzina sul fuoco.

Alessandro Macciò

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