Pfas: il comitato tecnico della Regione chiede lo stop agli impianti Miteni

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Il comitato tecnico sull’inquinamento Pfas della Regione Veneto chiede alla Miteni di Trissino, fonte dell’inquinamento, lo stop agli impianti, dopo il ritrovamento di «evidenze di una nuova sostanza nelle acque sotterranee del sito su cui insiste la ditta (denominata C6O4, altra sostanza perfluorurata) di cui è stata già informata la competente autorità sanitaria locale». In una nota la commissione afferma di condividere con la Provincia di Vicenza «la necessità dell’immediata sospensione delle attività degli impianti di produzione utilizzati per questa sostanza, in attesa delle valutazioni di competenza, nelle more delle ulteriori analisi che Arpav sta effettuando oggi stesso in accordo con la Procura di Vicenza».

Inoltre il comitato Pfas comunica di aver verificato – con azione congiunta di Regione e Provincia – che «le lavorazioni relative al composto noto come Gen-X non costituiscono più fonte di rischio». Allo stesso tempo «la relazione presentata dalla ditta Miteni – sostiene il comitato – richiesta dalla Provincia di Vicenza non ha fornito elementi soddisfacenti ed esaustivi».

I nuovi elementi emersi saranno segnalati alla Commissione Tecnica Regionale “Seveso”, alla conferenza di servizi per l’Aia, alla conferenza di servizi per la bonifica e alla sanità regionale, mentre l’Arpav continuerà ad effettuare le verifiche già in atto al fine di acquisire ogni elemento utile all’immissione di ulteriori provvedimenti, i cui primi esiti sono previsti entro il 20 agosto 2018.

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