Chiude l'hotel Vergilius di Creazzo, 30 dipendenti a casa

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L’hotel Vergilius di Creazzo, in provincia di Vicenza, annuncia la chiusura e scatta la protesta dei 30 dipendenti che dall’8 marzo 2018 saranno licenziati. La struttura, che unisce albergo, spa e centro congressi inaugurata nel 2006, ha cambiato di recente proprietà dopo che dal 2015 era iniziata la procedura fallimentare della società proprietaria “Pleiade 48”. Nell’estate 2017 la società Coronation srl ha acquisito l’immobile all’asta fallimentare per la cifra di 4 milioni 600 mila euro. Nuova proprietà che ha annunciato la chiusura della struttura: «Domenica 4 marzo 2018 Vergilius, hotel con ristorante, centro congressi, piscina e centro benessere, chiuderà per cessata attività» si legge in una nota pubblicata sul sito. Il direttore uscente Savino Vernò commenta: «Saluto calorosamente tutti i clienti che ci hanno dato fiducia in questi 12 anni di attività con cui siamo cresciuti professionalmente e abbiamo vissuto indimenticabili esperienze lavorative e di vita».

Hotel Vergilius, sit in dei dipendenti licenziati

I lavoratori terranno un sit in mercoledì 7 marzo dalle 9 alle 10 di fronte alla struttura. Per loro si prospetta l’ammortizzatore sociale della Naspi ma ancora non si hanno notizie sul futuro: «Vorremmo capire se ci sarà una continuità per l’azienda, ma ad oggi non sappiamo se nuova proprietà abbia intenzione di continuare con un’attività alberghiera o meno» dice Matteo Bocchese, segretario provinciale della Fisascat Cisl, che insieme ad Antonio Cunsolo, segretario della Filcams Cgil provinciale, ha firmato una nota di solidarietà ai lavoratori.

«Oltre al danno anche la beffa – dichiara Cunsolo – la nuova proprietà avrà pure bisogno di cameriere, receptionist, donne delle pulizie e portieri per far funzionare la struttura. Ad oggi nessuna risposta, solo un “beffardo” regalo per la festa delle donne: la perdita del posto di lavoro. Chiediamo quindi che queste lavoratrici e questi lavoratori vengano ascoltati, magari in un tavolo di confronto in cui siano presenti anche le istituzioni».

Per i sindacalisti è «una situazione surreale e incomprensibile visto l’ottimo posizionamento commerciale di una struttura che funziona e riferimento provinciale nel settore alberghiero, dei centri Wellness e delle attività congressuali».

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