Credito alle imprese: accordo fra Finint e industriali di Padova e Treviso

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Banca Finint, Unindustria Treviso e Confindustria Padova hanno siglato un accordo per fornire supporto finanziario alle imprese associate. Prevede l’erogazione di finanziamenti chirografari a tasso agevolato da 50 mila a 250 mila euro finalizzati a sostenere gli investimenti aziendali oppure i fabbisogni di capitale circolante – ad esempio per scorte, personale, fornitori, servizi –, con la restituzione a sei anni, di cui i primi 12 mesi di preammortamento. Potranno richiedere il finanziamento le aziende che hanno accesso alla garanzia del Fondo Centrale per le PMI e le piccole e medie imprese che avranno ottenuto uno scoring positivo determinato dal Credit Passport rilasciato da Credit Data Research, società partecipata da Moody’s Analytics.

«Con questo accordo – spiega Enrico Marchi, presidente di Banca Finint – confermiamo di condividere una importante linea di azione con il sistema confindustriale finalizzata a promuovere interventi utili al rilancio delle nostre imprese e il nostro posizionamento quale banca a sostegno delle aziende del territorio. Il perfezionamento di questa intesa è un messaggio concreto di ciò che può fare la finanza “buona” per sostenere la reale crescita delle imprese e permette di accorciare le distanze e rafforzare il dialogo tra banca e imprese locali. Restiamo a disposizione di tutti gli associati interessati per conoscere meglio il loro business aziendale e fornire soluzioni di finanziamento e di consulenza concreti finalizzati a sostenerne il percorso di sviluppo».

«Unindustria Treviso e Confindustria Padova sono molto attente alle esigenze finanziarie delle proprie aziende associate – prosegue Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria Treviso – per questa ragione, da alcuni anni, abbiamo strutturato un servizio di consulenza ed assistenza finanziaria a favore soprattutto delle imprese di piccola e media dimensione».

Per Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova, «far affluire più credito alle aziende, specie alle Pmi, e contemporaneamente fare cultura d’impresa per avvicinarle a strumenti finanziari innovativi, è un obiettivo centrale della nostra comune azione associativa decisivo per rendere strutturale la ripresa in atto. L’economia reale, e quindi l’industria, ha bisogno di finanza “buona” capace di sostenere non solo chi è nella fascia più alta dei rating ma le fasce con potenziale di crescita, puntando a conoscere al meglio le prospettive di queste imprese e il loro business».

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