Bpvi, richiesta giudizio per ex vertici. Veneto Banca, Intesa nel processo

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La procura di Vicenza ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per gli ex vertici della Banca Popolare di Vicenza. E sempre a Vicenza, un giudice ha deciso di chiamare in causa Intesa Sanpaolo nel processo civile contro Veneto Banca. Sono questi gli ultimi sviluppi legati al tracollo delle due ex popolari venete, con risvolti in sede sia penale che civile che coinvolgono migliaia di risparmiatori. Per quanto riguarda Bpvi, il reato contestato è quello di ostacolo alla vigilanza di Consob, in relazione all’aumento di capitale avvenuto nel 2014, e del tandem Bankitalia-Bce, riguardo all’ispezione dello stesso anno per gli stress test: secondo i pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, in sostanza, gli ex vertici di Bpvi avrebbero omesso comunicazioni importanti agli ispettori, come quelle sui finanziamenti per l’acquisto di azioni da 728 milioni di euro. Coinvolti a vario titolo l’ex presidente Gianni Zonin, l’ex dg Samuele Sorato e altri cinque ex dipendenti.

Intesa Sanpaolo responsabile per Veneto Banca

Sul fronte di Veneto Banca, invece, si segnala la sentenza del giudice Luigi Giglio in risposta alla richiesta di risarcimento avanzata da un risparmiatore difeso da Adusbef, che aveva acquistato azioni della banca trevigiana fin dal 1994 per un valore superiore a 200 mila euro: il giudice ha escluso il coinvolgimento di Veneto Banca, che versa in una condizione di liquidazione coatta amministrativa, ma in compenso ha ammesso la citazione di Intesa Sanpaolo, banca che ha ricevuto i rapporti di credito trasmessi con la liquidazione del 2017 e che dunque riveste il ruolo di «successore a titolo particolare del rapporto controverso». Per Giglio, infatti, le limitazioni di responsabilità riguardano solo i rapporti tra le parti del negozio (le due banche) e non i terzi creditori, come il pensionato di Bassano che reclama un risarcimento di 65 mila euro.

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