Autonomia del Veneto, Zaia firma la pre-intesa a Palazzo Chigi

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«La giornata è super storica. È un grande obiettivo, un punto di partenza, un punto solido, abbiamo i piedi sul terreno solido e da qui non si può che andare avanti, non si torna indietro». È il commento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia all’uscita da Palazzo Chigi, questa mattina, 28 febbraio, dopo la firma della pre-intesa sull’allargamento dell’autonomia regionale. A rappresentare il ha firmato il documento il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa. Oltre a Zaia, l’accordo è stato siglato dai presidenti dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e della Lombardia Roberto Maroni. L’accordo non comporta il passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni, ma fissa i principi generali della trattativa in corso e mette un punto al percorso avviato negli ultimi mesi. Un punto che viene scritto a pochi giorni dalle elezioni politiche del 4 marzo e dell’apertura della nuova legislatura con i suoi nuovi equilibri politici.

Leggi il documento firmato a Roma (pdf)

Zaia: «Prossimo passo aprire 18 tavoli tematici»

Così Luca Zaia riassume i punti qualificanti della pre-intesa: «Abbandonata la spesa storica, sì ai fabbisogni standard, compartecipazione su più aliquote e tributi e 23 materie, quelle previste dalla costituzione, e poi ovviamente la costituzione della commissione paritetica, un’istituzione che già esiste nelle Province autonome di Trento e Bolzano. A settant’anni dall’entrata in vigore della Costituzione e a 17 dal nuovo articolo quinto, abbiamo posto una pietra miliare in questo percorso».

I prossimi passi della trattativa: «Aprire i tavoli sulle 18 materie rimanenti – dice Zaia –. Abbiamo cinque tavoli già aperti con già delle risultanze: sanità, istruzione, ambiente, lavoro e rapporti con l’Europa. Apriremo gli altri 18 tavoli e poi chiuderemo l’intesa. È definito che l’intesa che andremo a portare in Parlamento sarà un’intesa che dura dieci anni, che poi verrà rinnovata, e ci sarà un tagliando all’ottavo anno».

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