
Boom dei buoni pasto, a Nordest li utilizza un'azienda su tre
Da Nord a Sud sono sempre di più le aziende che mettono a disposizione dei propri dipendenti i buoni pasto. Come servizi sostitutivi di mensa, in formato cartaceo o digitale, i benefit più tradizionali da sempre hanno decretato il successo delle aziende che li adottano, andando incontro a esigenze e soddisfazione dei beneficiari. Lo dimostrano la libertà e la flessibilità di utilizzo, il risparmio fiscale effettivo e soprattutto i dati. Infatti una recente ricerca condotta da Doxaper Sodexo Benefits&Rewards Services, leader mondiale nei servizi che migliorano la Qualità della Vita, ha evidenziato un aumento del 77% negli ultimi 7 anni delle PMI e delle grandi aziende che somministrano buoni pasto: le imprese che elargiscono questo genere di benefit sono passate dalle 42.566 del 2010 alle 75.450 del 2017. Se il maggior tasso di crescita si concentra nel Centro-Sud come in Puglia, Marche e Sardegna, si continua a riscontrare un aumento anche nelle regioni del Nord, Veneto tra tutte. Ma in Italia oggi non vi è solamente una rivoluzione quantitativa nel mercato dei buoni pasto, ma anche tecnologica dato l’incremento dell’utilizzo di buoni elettronici che hanno raggiunto il 24%. Un boom destinato a durare, favorito dalla nuova normativa di agosto in materia di buoni pasto, che ne amplia il raggio d’azione e ne facilita l’utilizzo e la cumulabilità.
“L’evoluzione del mercato di buoni pasto è motivo di grande orgoglio per Sodexo, che da oltre 50 anni promuove lo sviluppo di soluzioni innovative e piani di welfare integrati per la soddisfazione dei dipendenti, convinta che la motivazione sia la leva per incrementare e migliorare le performance all’interno di un’organizzazione – spiega Sergio Satriano,Managing Director di Sodexo Benefits&Rewards Services – Di solito le principali innovazioni di prodotti e servizi si realizzano nel mondo del B2C, mentre il B2B è spesso a traino. Invece il buono pasto elettronico, come il nostro Pass Lunch Card (http://www.passlunchsodexo.
È infatti interessante notare come il digitale non abbia coinvolto semplicemente il formato dei buoni pasto, da cartaceo a elettronico, ma anche i processi aziendali che determinano le fasi d’acquisto e l’interazione con i fornitori. Infatti il 54% delle aziende clienti è solita ordinare i meal voucher tramite canali digitali, privilegiando acquisti online (36%) e richieste via mail (18%) piuttosto che il rappresentante locale (11%), la chiamata al centralino (5%) e l’utilizzo del fax (2%). L’analisi quantitativa di questo boom nella distribuzione di buoni pasto in Italia ha portato alla conoscenza dell’attuale diffusione regione per regione, dove lo sviluppo si è evidenziato con modalità differenti. Infatti oltre a constatare che più del 36% delle aziende italiane, corrispondenti a 75.450 imprese con un numero di dipendenti compreso tra i 10 e i 250, quindi le PMI,forniscono buoni pasto, nella classifica delle regioni detentrici di maggior consumo di meal voucher spicca in vetta la Lombardia, con 23.196 aziende corrispondente al 31% del totale; a seguireVeneto, Lazio ed Emilia Romagna, tutte e tre sul secondo gradino del podio a pari merito con il 9% di imprese sul totale. Medaglia di bronzo infine per la macroregione Toscana-Umbria (8%).
Per quanto riguarda invece la maggior percentuale di crescita di aziende che hanno adottato i buoni pasto, il primo posto spetta alla regione Marche con il 455,1%, che è passata da 528 aziende a 2.931. La seconda e la terza posizione spettano alla Puglia e alla Sardegna, con rispettivamente un aumento del 296% e del 229%. In fondo alla classifica la Liguria con 289 imprese in meno, unica regione ad aver riscontrato una diminuzione. Oltre alle Marche e al Veneto, quarto in classifica, sono soprattutto le regioni del Sud a sorprendere, come l’aumento del 145% registrato in Campania, e l’oltre 70% in Sicilia e nella macroregione Calabria-Basilicata.
Ma chi sono i fruitori di tali agevolazioni? Dall’indagine è emerso che le aziende fornitrici di buoni pasto ai dipendenti sono passate dal 21% nel 2010 al 36% nel 2017. In particolare, solo il 27% degli impiegati all’interno di PMI da 10 a 19 impiegati ha dichiarato di usufruire di buoni pasto, mentre la percentuale sale al 44% nelle aziende che danno lavoro da 20 a 49 risorse e al 68% nelle aziende che possiedono da 50 a 250 lavoratori, con una crescita percentuale nel settore rispettivamente di 11%, 20% e 28% rispetto al 2010.
Dal punto di vista geografico, forniscono buoni pasto il 41% delle aziende del Nord Ovest, il 32% del Nord Est, il 35% delle aziende del Centro e il 36% di quelle situate a Sud. La diffusione è maggiore (48%) se si considerano le città con un numero di abitanti superiore a 250mila. In quasi 2/3 delle aziende i buoni pasto vengono distribuiti non solo ai dipendenti full time, ma anche a impiegati part time (42%), manager e direttori (41%) e altri associati (31%). Per quanto concerne inoltre il numero di impiegati che hanno rivelato la presenza nella propria azienda dei meal voucher, comanda la graduatoria la Lombardia, dove il 50% degli intervistati ha dato risposta affermativa; un tasso superiore rispetto alla media nazionale, mentre nello specifico la percentuale tocca addirittura il 63% a Milano. Seconda in classifica la Campania con il 41%, mentre il Lazio si ferma al terzo posto con il 40%, con il caso specifico di Roma dove la percentuale sale leggermente (41%).