Dal vino al turismo, nasce la rete «Prosecco Hills»

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Da prodotto a destinazione turistica: il Prosecco è molto più di un vino (il vino italiano più esportato nel Mondo), si identifica nell’immaginario del potenziale turista internazionale come una cultura che rivela il territorio che quel vino l’ha generato. Già oggi la destinazione «Prosecco» è la più ricercata dagli amanti dell’enoturismo di origine anglosassone (mercati USA e GB). Un interesse che riguarda anche il turismo tedesco, russo, cinese e che si riflette nei numeri delle presenze: se il 2016 è stato positivo per tutto il Veneto (18milioni di arrivi) sono infatti i territori della Pedemontana Trevigiana e della Valpolicella ad aver registrato incrementi percentuali a due cifre. Di fronte ad una crescita così importante, ora è nata la Rete d’Impresa Prosecco Hills, che si pone l’obiettivo di rafforzare il tessuto dell’economia turistica, attualmente troppo fragile e frammentario, riuscendo ad imporsi sui mercati internazionali come brand unitario e con proposte di accoglienza commercialmente appetibili.

Il contratto di rete è stato recentemente sottoscritto da ben 16 imprese (Onda Verde ViaggiAgenzia Incoming (Follina); Ai CadelachHotel e Ristorante (Revine Lago); CastelbrandoHotel e Ristorante (Cison di Valmarino); Latteria PerenzinCaseificio e Ristorante (S.P. di Feletto); Vesparent DolomitiNoleggiatore Vespe (Vittorio Veneto); Canon d’Oro Hotel (Conegliano); Coop Altamarca Gastronomia (Miane); Al CastelloRistorante (Conegliano); Via Roma Bike Rental Noleggiatore e Meccanico MTB (Paderno del Grappa); San GiacomoHotel (Paderno del Grappa); Bosa ServiceTransfer (Borso del Grappa); Garden RelaisHotel e Ristorante (Borso del Grappa); Antica Abbazia – Hotel , Ristorante e Campeggio (Borso del Grappa); CiclomeccanicoNoleggiatore e Meccanico MTB Punto Rosso Wilier (Cison di Valmarino); Latteria Soligo Società Agricola Cooperativa (Farra di Soligo); Discovering Veneto Agenzia Incoming (Onè di Fonte) che hanno sede in tutta la fascia pedemontana trevigiana. Sono aziende eterogenee, sia per dimensioni che per ambito di competenza: si va dai tour operator, alle aziende di trasporto, dai noleggiatori (bike e Vespa Rent), ai ristoranti e alle strutture alberghiere, fino alle latterie (da Soligo a Perenzin). Capofila, con ruolo manageriale di indirizzo, è Unpli Treviso, Unione della Pro Loco e organizzatore de la Primavera del Prosecco Superiore, la più importante rassegna enoturistica del Veneto (3 mesi di eventi, 17 mostre del vino, per un indotto di presenze stimato in 300 mila presenze ogni anno). «Siamo orgogliosi che sia stata riconosciuta la nostra esperienza, forte di 22 anni di storia, e la nostra capacità di unire tante diverse realtà, dalla più piccola Pro Loco fino al mondo dei produttori – spiega il presidente Giovanni Follador – . Il volano Prosecco ha permesso di mantenere un territorio integro, perché lavorato dall’uomo, a differenza di tante aree pedemontane italiane in l’abbandono. Oggi possiamo godere di un paesaggio dal valore inestimabile, fatto di borghi rurali, chiesette e capitelli, e passeggiate nella natura, e siamo i candidati ufficiali per l’Italia alla tutela Unesco per il paesaggio. Il futuro qui è sì il vino, ma anche e soprattutto il nostro paesaggio e la nostra storia che sapranno generare una economia nuova».

Risulta fondamentale, in questo momento, strutturare l’offerta di accoglienza, contrastando la polverizzazione delle attività di accoglienza e ricettività, per riuscire a presentarsi sui mercati internazionali. «Questi territori, tra i primi in Veneto, hanno compreso che bisogna offrire una proposta integrata: cultura, natura, enogastronomia; e sono stati in grado di cogliere le opportunità messe in campo dalla Regione Veneto e dai fondi europei. Sono già 16 le aziende aderenti e sono tante – ricorda l’Assessore regionale al Turismo, Federico Caner –  ma chiedo ad altre aziende di iscriversi, perché più saranno più riusciremo ad affermare Prosecco Hills come meta turistica internazionale di qualità. Dobbiamo far conoscere ai turisti, troppi, che affollano le calli di Venezia, un altro Veneto, non certo inferiore».

«Dobbiamo aprirci di più, ricevere e accompagnare i visitatori per far capire la storia di questo territorio e i sacrifici che qui si fanno per coltivare le viti o fare gli allevatori. Non solo vino, qui c’è il turismo religioso (penso all’Abbazia di Follina), qui c’è una ristorazione d’eccellenza», aggiunge anche Lorenzo Brugnera, presidente di Latteria Soligo, realtà entrata nella rete e che ha di recente annunciato la volontà di realizzare attorno allo stabilimento attività ricettive (da un B&B ad una scuola di cultura casearia).

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