Agromafie, Verona Padova e Treviso nella "lista nera" dei reati

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Suini esteri nazionalizzati, vino e grappa adulterati. Sono questi gli interventi delle forze dell’ordine che fanno schizzare in Veneto la percentuale di incidenza di agromafia nelle province di Verona (terza in Italia per incidenza del fenomeno secondo il quinto Rapporto Agromafie), Padova (dodicesima) e Treviso (diciassettesima).

Tre città venete che, secondo il Rapporto Agromafie sui crimini agroalimentari in Italia, presentato oggi 14 marzo a Roma ed elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura, registrano un livello più alto della media nazionale ed entrano di conseguenza nella lista nera. Secondo il Rapporto Agromafie il volume d’affari del fenomeno è salito nel 2016 a 21,8 miliardi di euro, con una crescita del 30 per cento rispetto al 2015.

La classifica, rispetto all’estensione e all’intensità del fenomeno agromafia nel 2016, se fotografa una concentrazione del fenomeno soprattutto nel Mezzogiorno, evidenzia la presenza nella top ten di rilevanti realtà del Nord come Genova al secondo dopo Reggio Calabria per i traffici finalizzati al ricco business del falso Made in Italy.

«La presenza al terzo posto della città scaligera, di Padova al dodicesimo e quella della Marca Trevigiana al diciassettesimo apre una riflessione sul fatto che neppure il Nordest è estraneo – commenta Coldiretti del Veneto –. La causa, si legge nel dossier, è il transito dal Nord Europa di suini marchiati poi come italiani, altra questione è che proprio nella regione dove si producono i vini più blasonati ci sia un’incidenza notevole all’adulterazione delle bevande alcoliche, sia per la filiera vinicola che per i superalcolici».

«L’azione delle autorità preposte è sempre vigile, basti ricordare che appena un mese fa l’Ispettorato repressione frodi del Triveneto ha avviato un’operazione a tappeto per la verifica della reale rintracciabilità della Dop Prosciutto San Daniele con un migliaio di prelievi di campioni di sangue tuttora in fase di analisi. L’ indice dell’agromafia – si legge in una nota diffusa da Coldiretti Veneto – è stato calcolato come la combinazione lineare di alcune variabili criminali che si ritengono particolarmente significative per individuare la presenza delle organizzazioni nel territorio: variabili opportunamente indicizzate e con pesi diversi in funzione della loro correlazione ponderata con il particolare tipo di reato».

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