Treni Padova-Bologna, beffa abbonamenti: 194 euro più del dovuto

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Beffa abbonamenti per i pendolari che usano i treni regionali sulla tratta Padova-Bologna: negli ultimi 10 anni hanno pagato 16,20 euro in più del dovuto ogni mese. Il motivo? Un calcolo sbagliato deciso nel 2007. In un anno, sono ben 194,4 euro di differenza fra la tariffa applicata (108,70 euro al mese) e quella che sarebbe la giusta cifra secondo gli algoritmi corretti (92,50 euro). A sollevare il caso, che riguarda diverse tratte “sovraregionali” su tutto il territorio nazionale, è Assoutenti, sulle colonne di Repubblica.

Ma come si è arrivati a questa vera e propria beffa abbonamenti? Da dieci anni, aumento dopo aumento, per le tratte che collegano città situate in regioni diverse l’abbonamento mensile viene calcolato da un algoritmo che, denunciano i comitati dei pendolari, è errato. E comporta un deciso aumento delle tariffe: sulla Torino-Milano sarebbero 33 gli euro “di troppo” sborsati ogni mese dagli abbonati, sulla Milano-Genova l’esborso in surplus ammonterebbe addirittura a 38 euro.

Assoutenti ha intenzione di segnalare i fatti susseguitisi dal 2007 ad oggi all’Autorità di regolazione dei trasporti e alle Procure per l’eventuale individuazione di reati. Nel frattempo potrebbe partire una raffica di ricorsi civili. E mentre anche Trenitalia ammette che i conti non combaciano, rilancia la palla alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha la competenza di fissare le tariffe dei trasporti locali. Il trasporto su ferro regionale è infatti regolato da contratti di servizio che legano Trenitalia alle singole Regioni e Province autonome

«La determinazione delle tariffe nel trasporto regionale è competenza esclusiva delle Regioni e delle Province Autonome – si legge in una nota di Trenitalia –. L’algoritmo cui fanno riferimento oggi i media è quello definito e approvato in sede di Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome nel luglio del 2007. Riguarda il modo per calcolare il costo dei biglietti e dei circa 7mila abbonamenti (medi mensili) per le corse su treni regionali che hanno inizio  e termine in regioni diverse. Parliamo quindi di tariffe sovraregionali».

Continua la nota di Trenitalia: «In quell’occasione, fu deciso di calcolarle sommando il costo delle tratte regionali secondo i prezzi in vigore in ciascuna regione e applicando alla somma un correttivo matematico che tenesse conto di una serie di fattori. Alcuni abbonati e associazioni dei consumatori hanno evidenziato che nel corso del tempo quel metodo di calcolo ha prodotto delle sostanziali differenze di prezzo rispetto a percorrenze analoghe svolte all’interno di ogni singola regione. Ascoltate queste istanze, Trenitalia ha ritenuto che fosse ragionevole farsi carico di sottoporle all’attenzione dell’unica sede titolata per decidere in materia, ossia la predetta Commissione Trasporti della Conferenza».

Per Trenitalia resta il criterio fondamentale di garantire la copertura economica che, nel trasporto regionale, «si ottiene dalla somma dei ricavi da tariffe e ricavi da corrispettivi pubblici contrattualmente fissati dalle Regioni a Trenitalia».

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