Smog, ancora emergenza Pm10 in Veneto. Coldiretti contro il cemento

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È ancora emergenza inquinamento da Pm10 in Veneto. Le polveri sottili, nonostante la leggera pioggia che in queste ore ha leggermente abbassato le concentrazioni in alcune stazioni di monitoraggio dell’Arpav, rimangono a livelli molto elevati. «Le concentrazioni di Pm10 saranno in progressivo leggero calo, ma a causa degli elevati valori di partenza e della scarsa ventilazione, resteranno in prevalenza sopra i limiti di legge almeno fino a giovedì 2 febbraio» si legge in una nota diramata il 1° febbraio dall’agenzia regionale per l’ambiente.

Nella giornata di martedì 31 gennaio tutte le centraline della rete regionale, senza nessuna esclusione, hanno registrato superamenti del valore limite giornaliero di Pm10, con concentrazioni significativamente superiori ai 100 µg/m3 nella quasi totalità delle centraline. In particolare, le concentrazioni di Pm10 più alte sono state misurate a VE- Parco Bissuola (184 µg/m3 ), Parco Colli Euganei (179 µg/m3 ), Legnago (176 µg/m3 ), PD-Mandria (175 µg/m3 ), Adria (162 µg/m3 ), TV- Via Lancieri (154 µg/m3 ), RO-Centro (147 µg/m3 ), VE –Sacca Fisola (147 µg/m3) e VI-Quartiere Italia (139 µg/m3 ).

Il superamento della soglia dei 100 µg/m3 per tre giorni consecutivi fa scattare il livello di criticità 2. Tale livello di criticità è stato raggiunto il 1° febbraio negli agglomerati di Treviso, Venezia, Vicenza e Verona e nella città di Rovigo, mentre nell’agglomerato di Padova era già stato superato il 31. Poiché i livelli di Pm10 previsti saranno elevati almeno fino a giovedì, l’Arpav stima la criticità 2 per l’agglomerato di Treviso, Venezia, Vicenza, Verona e per il Comune di Rovigo, oltre che per l’agglomerato di Padova.

Coldiretti: troppo smog, basta cemento

Sull’allarme smog che attanaglia il Veneto interviene con decisione Coldiretti Vicenza. «Viviamo una situazione decisamente preoccupante – dichiarano il presidente provinciale Martino Cerantola e il direttore  – ma ciò che è più grave è lo stupore che questi dati sono ancora in grado di generare. Coldiretti da anni cerca di sollecitare scelte amministrative più attente alla tutela dell’ambiente e del territorio, ma ancora oggi chi può decidere fa orecchie da mercante. E le conseguenze sono sotto agli occhi di tutti: sempre meno aree verdi, una manutenzione delle stesse molto scarsa e, soprattutto, la continua ricerca di aree agricole da cementificare, mentre i capannoni sfitti continuano ad aumentare».

«A favorire lo smog nelle città è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici e della ridotta disponibilità di spazi verdi – continuano Cerantola e Palù – che concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi». La soluzione per l’associazione degli agricoltori è il potenzialmente strutturale del verde: una pianta adulta può catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.

«Il verde urbano, invece – concludono Cerantola e Palù – rappresenta appena il 2,7% del territorio, con una media di 31,1 metri quadrati a testa sulla base dell’ultimo rilevamento Istat. Numeri che rendono urgente intervenire per qualificare il verde pubblico, ma sono importanti anche interventi a favore di quello privato, a partire da misure di defiscalizzazione sulla manutenzione di giardini ed aree verdi da realizzare con un meccanismo simile a quello previsto per il risparmio energetico, le abitazioni, i mobili o gli elettrodomestici».

Comune di Vicenza, bonus caldaie contro lo smog

Intanto il comune di Vicenza stanzia 60mila euro per incentivi economici per un bonus caldaia: chi la sostituirà potrà avere un contributo fino a un valore massimo di 500 euro, che andrà a sommarsi agli incentivi fiscali già previsti dallo Stato. «In sostanza, grazie al nostro contributo e alle detrazioni statali, una caldaia nuova del costo di 1500 euro, a consuntivo potrà venire a costare al cittadino circa 400 euro» afferma l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza.

L’operazione, che scatterà nei prossimi giorni con la pubblicazione di un bando e proseguirà fino ad esaurimento del fondo, punta ad incidere in modo significativo su una componente importante dell’inquinamento atmosferico. Si prevede infatti di contribuire alla sostituzione di circa 200 caldaie domestiche, grazie ad bonus del valore medio medio di 300 euro.

Foto: smog in Northern Italy, Jeff Schmaltz, MODIS Rapid Response Team, via NASA/GSFC

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