EstCapital, c'è l'accordo con le banche sui debiti

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Si è concluso con esito positivo il percorso di liquidazione di EstCapital Group (cui fa capo, fra le altre, la padovana EstCapital SGR Spa), affidato ai commercialisti Antonio Cortellazzo e Antonio Guarnieri dello studio Cortellazzo e Soatto di Padova.

Est Capital Sgr, liquidata nell’aprile del 2016, era arrivata negli anni precedenti a gestire fino a 18 fondi immobiliari, con asset immobiliari del valore di 1,2 miliardi di euro. Era controllata dai due soci principali Gianfranco Mossetto e Federico Tosato ed aveva la sua punta di diamante nella gestione del fondo “Real Venice I” proprietario di due storici alberghi del Lido di Venezia, il Des Bains e l’Excelsior, poi ceduti a Hines.

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Il percorso di salvataggio della holding si chiude positivamente dopo oltre due anni e mezzo dal decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (del 6 giugno 2014) che aveva posto la SGR in amministrazione straordinaria, a seguito del quale l’assemblea dei soci aveva deliberato lo scioglimento anticipato e la liquidazione volontaria della società controllante, affidandone le sorti al collegio di liquidatori dello studio patavino.

Il Commissario straordinario della SGR, di concerto con i liquidatori stessi, aveva poi provveduto a definire un accordo con Serenissima SGR Spa di Verona per il suo subentro nella gestione diretta di gran parte dei fondi immobiliari costituiti da Estcapital SGR Spa e del personale dipendente.

Determinante per la riuscita finale dell’operazione è stato l’accordo di ristrutturazione dei debiti della società holding, perfezionato dopo un lungo e complesso lavoro di negoziazione con le banche. A consentirlo il procedimento introdotto dall’articolo 182 septies, nuovo strumento giuridico della legge fallimentare, utilizzato con l’assistenza dell’avvocato Giovanni Tagliavini del Foro di Padova e del commercialista Gianfranco Peracin (provvedimento di omologazione da parte del Tribunale di Padova pubblicato nel Registro delle imprese in data 18 gennaio 2017).

Lo strumento permette di “trattare” con le banche creditrici il “destino” dei debiti di una impresa in crisi: alla valutazione positiva accordata dalla maggior parte degli istituti bancari sono chiamati ad adeguarsi anche i rimanenti che avessero espresso parere negativo o non avessero aderito.

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