Superjet, nuovo sciopero: "Finmeccanica vuole vendere ai russi"

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Due settimane fa erano scesi in piazza, e oggi 11 novembre a sorpresa i lavoratori della Superjet International di Mestre lo hanno fatto di nuovo. Il motivo sono le notizie emerse in assemblea questa mattina, ovvero che – affermano le Rsu Fim Cisl e Fiom Cisl – «Finmeccanica/Leonardo sta accelerando il closing con la russa Sukhoi/UAC per la metà del mese di novembre. Fuoriuscita alla quale i dipendenti di SuperJet si oppongono, fuoriuscita condotta senza logiche di trasparenza, senza una chiarezza sul piano industriale, che rischia di avere drammatiche ricadute occupazionali».

Ieri i sindacati dell’azienda aeronautica di Tessera – joint venture nata nel 2007 tra Alenia (oggi Finmeccanica/Leonardo) e la russa Sukhoi, che realizza e commercializza il superjet SJI100, e che dà lavoro a 220 persone – hanno incontrato in Regione Veneto l’assessore al lavoro Elena Donazzan e il Comune di Venezia. Vertice in cui, scrivono i sindacati, «sono stati delineati una serie di passi affinché Finmeccanica/Leonardo possa rivedere la sua posizione di fuoriuscita dal programma SuperJet».

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Il tavolo istituzionale

«È del tutto evidente che in questo momento storico, nel quale è possibile tornare ad avere relazioni significative con la Russia – ha dichiarato Donazzan al termine dell’incontro – la compartecipazione dei partner russi nella società Superjet presuppone il mantenimento della presenza italiana nel polo aeronautico di Tessera, e più in generale nel comparto aerospaziale, in un’ottica di sviluppo e di crescita di un asset strategico per l’industria meccanica italiana e per la valorizzazione del territorio e delle sue potenzialità industriali». L’assessore ha poi annunciato l’organizzazione a breve di un momento di confronto pubblico da tenersi a Ca’ Farsetti, sede municipale di Venezia, con Finmeccanica, università e soggetti attivi nel settore aerospaziale.

Ma i sindacati non si fidano della proprietà: «Finmeccanica/Leonardo continua a sottrarsi al confronto – denunciano–, continua a proseguire con la sua posizione che ha come scopo informare i dipendenti solo alla chiusura dei giochi. Politica assurda e fuori luogo per una società controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze».

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