Imprenditoria femminile, 1 azienda su 5 è donna, ma il Veneto è ancora indietro

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Aumenta il numero delle imprese guidate da donne, anche se la regione Veneto si pone in fondo alla classifica. Secondo l’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-InfoCamere le imprese rosa in Italia sono più di 1,3 milioni, pari al 21,74% di quelle registrate, e si concentrano nel settore terziario e primario. Ai primi posti Molise, Basilicata e Abruzzo, mentre Lombardia, Trentino e Veneto sono ultime in classifica con percentuali che non arrivano al 20%.Per sensibilizzare al tema delle donne imprenditrici Unioncamere promuove il “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, realizzato insieme ai Comitati per l’imprenditoria femminile delle Camere di commercio e giunto alla nona edizione.

Sempre secondo Unioncamere, le imprese femminili sono più dinamiche, più giovani, più multiculturali, cresciute tra il 2010 e il 2015 di 35mila unità: oggi se ne contano un milione e 312mila, che occupano quasi 3 milioni di persone, crescono più in fretta di quelle maschili e il 14% è guidato da under 35. Molte di queste imprese sono legate al mondo dell’innovazione, in particolare digitale.

Un esempio di imprenditoria femminile veneta al Forum Nazionale

Tanti esempi di aziende femminili di successo hanno partecipato al Premio GammaDonna 2016, assegnato durante l’ottava edizione del Forum Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile che si è tenuto il 10 novembre a Milano, presso la sede de Il Sole 24Ore, con il titolo: “Open your mind, open your business. Sul filo dell’Open Innovation”. Tra le finaliste c’era anche Anna Fiscale, Presidente di “Progetto Quid” Cooperativa Onlus, un marchio di moda etica e sostenibile nato ad Avesa (Verona). Quid recupera gli avanzi di tessuto delle aziende e crea nuovi prodotti artigianali grazie all’abilità tecnica di donne che hanno vissuto in passato difficoltà personali. Le collezioni sono uniche e vengono vendute da negozi monomarca o aziende partner. Il premio GammaDonna è andato però a Giulia Baccarin, Ceo di Mipu, un incubatore di startup tecnologiche con sede a Salò (Brescia) che investe in startup attente all’ambiente e dà importanti possibilità ai giovani under 35.

Le candidature al premio sono state circa 50, provenienti da tutta Italia con età media sui 32 anni e un livello di istruzione medio-alto. Le aziende candidate coprono tutti i settori produttivi, sono giovani, hanno fatturati attorno ai 60-70mila euro e meno di 10 dipendenti. Collaborano con altre imprese nazionali e internazionali o hanno legami con Università e centri di ricerca. Quasi tutte hanno sviluppato nuovi prodotti, depositato brevetti o attuato forme di smartworking. Si pongono obiettivi ambiziosi come affermarsi sul mercato nazionale, internazionalizzarsi e rafforzare il brand. I loro punti di forza sono il forte lavoro di squadra e la competitività dei prodotti.

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