Veneto Banca e BpVi a Moody's: nessun allarme dal No al referendum

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L’agenzia di rating Moody’s lancia l’allarme sulle possibili conseguenze della vittoria del No al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016: «Un no al referendum aumenterebbe il rischio politico – ha detto Edoardo Calandro, assistant vice-president e analista bancario di Moody’s Nel caso di Mps –. È un evento che comporta un rischio per la fiducia degli investitori che renderebbe gli aumenti di capitale più difficili per le quattro banche più deboli, ovvero Mps, Carige, Veneto Banca e Pop Vicenza».

I due presidenti di Veneto Banca Beniamino Anselmi e di Banca Popolare di Vicenza Gianni Mion rispondono con una dichiarazione congiunta: «La risposta al comunicato di Moody’s, che lancia allarmi sulle conseguenze, per la salute di alcune banche italiane, di un eventuale No al referendum costituzionale, è già stata data dal gestore di Atlante, principale azionista di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca» dicono i due presidenti.

«La netta dichiarazione del professor Penati ci sostiene in una lunga e ardua opera di risanamento, certo non agevolata da allarmi come quello di Moody’s – proseguono Anselmi e Mion –. Per noi risponderanno i fatti: se non credessimo nel futuro delle nostre banche, non avrebbe senso mettere a punto, come stiamo facendo, una proposta di parziale ristoro delle perdite subite da azionisti, tesa a ricostruire il clima di fiducia e sul quale già abbiamo segni incoraggianti, ad esempio nell’andamento della raccolta. Il tutto, ovviamente, nei limiti consentiti dalle autorità di regolazione di settore. Per noi, è questa la sola smentita che conta».

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