Coldiretti, un corso online per la sicurezza nell'agricoltura

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Nonostante i primati negativi di qualche provincia, il quadro veneto degli infortuni in agricoltura è tutto sommato positivo. Dal 2012 al 2015 gli incidenti in campagna sono diminuiti di quasi 9 punti percentuali. Merito di un lavoro di formazione continua promosso, in primis, dalle associazioni di rappresentanza: solo Coldiretti Veneto in tre anni ha messo in campo corsi di aggiornamento per 18mila operatori agricoli. In campagna, però,  la mortalità è ancora alta basti pensare che su 217 casi totali 92 sono attribuiti al settore primario. Ad incidere – secondo Manuela Peruzzi referente del Piano Regionale prevenzione infortuni e malattie professionali in agricoltura – non solo la superficialità con cui si affronta il pericolo ma soprattutto le condizioni del terreno, dei mezzi meccanici e la localizzazione dell’azienda spesso in aree collinari. Sono elementi che combinati insieme aumentano il verificarsi di una delle disgrazie più diffuse: il ribaltamento del trattore. Sempre significativi, purtroppo,  i dati relativi alla caduta dalle scale, il contatto con il giunto cardanico e l’impigliamento negli ingranaggi di trasmissione responsabili della maggior parte delle casistiche di decesso sul territorio.

Coldiretti Veneto oggi a Mestre ha presentato il programma di attività formativa che applica le nuove tecnologie per avvicinare i giovani ad un approccio più prudente del proprio mestiere. “Si tratta di una modalità alternativa – spiega Pietro Piccioni direttore regionale – che si sviluppa sfruttando la multimedialità. Al posto del clima d’aula tradizionale, Coldiretti propone l’autoaggiornamento con un collegamento online che può avvenire a qualsiasi ora della giornata in base alle esigenze organizzative aziendali. Al termine del percorso è previsto anche un test di verifica”. Durante l’incontro  Luciano Spada esperto di e-learning con la collaborazione di Elisa Scalchi hanno illustrato, ai referenti provinciali,  il sistema operativo.

“E’ un’ altra delle opportunità che offriamo alla nostra base sociale – conclude Piccioni – consapevoli che su questa tema occorre investire molto di più, non lasciando l’impresa da sola ma creando i presupposti per una sinergia completa con le istituzioni preposte”.

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