Meno tasse per i premi di risultato, a Padova accordo Confindustria-sindacati

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

I premi di risultato detassati, introdotti da un decreto del Ministero del lavoro che ha anche incentivato lo smart working, diventano un’opportunità concreta a Padova. La norma prevede che i vantaggi per aziende e lavoratori scattino in presenza di accordi territoriali, e a Padova ne è stato siglato uno fra Confindustria Padova e Cgil Padova, Cisl Padova Rovigo e Uil Padova Rovigo, che recepisce l’accordo nazionale del 14 luglio 2016. Più facile per tutte le imprese, specie quelle di minori dimensioni, introdurre retribuzioni collegate ai risultati aziendali e quindi usufruire dei benefici fiscali e contributivi previsti dalla legge di stabilità 2016.

Le imprese già iscritte a Confindustria Padova o che, non associate, le daranno mandato, potranno beneficiare del regime di detassazione per i premi di risultato, istituiti anche senza accordo aziendale, con un’imposta sostituiva del 10% sulle erogazioni fino a 2mila euro ai dipendenti con reddito fino a 50mila euro, elevabili a 2.500 se c’è il coinvolgimento dei lavoratori.

Welfare aziendale per le realtà più piccole

L’accordo introduce anche specifiche peculiarità per la provincia di Padova. Le parti hanno concordato di dare supporto alle aziende senza rappresentanza sindacale per sviluppare la contrattazione aziendale, sperimentare un modello territoriale per adesione, che non comporti l’esclusione del sindacato, sviluppare le competenze delle Rsu sui temi della competitività e gestione aziendale, rendere accessibile il welfare aziendale alle realtà più piccole, anche in termini di filiera, sviluppare politiche per l’invecchiamento attivo in azienda. Tutto ciò nella prospettiva di un accordo-quadro provinciale che definisca priorità e tempi di intervento.

Finco: «Obiettivo recuperare produttività»

«Con questo accordo estendiamo alle imprese di minori dimensioni la possibilità di detassare i premi di risultato, con un vantaggio concreto per i lavoratori – sottolinea Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova -. Alle parti sociali è affidato un ruolo propulsivo per guidare tutte le imprese verso l’introduzione di forme di salario variabile legate ai risultati e per valorizzare la contrattazione aziendale, anche sotto il profilo del coinvolgimento dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Nella stagione dei rinnovi contrattuali, a Padova e in Veneto intendiamo giocare un ruolo da apripista per innovare le relazioni industriali. L’obiettivo è recuperare produttività e competitività aziendali e opportunità di lavoro».

Ferrari: «Rilanciare la contrattazione territoriale»

«Si tratta di un accordo importante – dichiara Christian Ferrari, segretario generale Cgil Padova – non solo per i contenuti, ma anche perché rappresenta l’occasione per la ripresa delle relazioni sindacali a livello territoriale, con l’intento comune di rilanciarle e svilupparle ulteriormente. La speranza è che le parti sociali possano tornare a giocare un ruolo da protagonista, per aprire una stagione in cui la contrattazione da una parte e gli investimenti pubblici e privati dall’altra tornino a creare occasioni di sviluppo, di lavoro e di benessere per tutta la nostra comunità».

Dorio: «Modello cooperativo»

«Si tratta di un’intesa importante – commenta Sabrina Dorio, segretario Cisl Padova Rovigo – perché può dare avvio ad un nuovo corso nelle relazioni industriali a Padova, costruendo un possibile modello cooperativo dove siano centrali l’innovazione e la competitività delle aziende, la qualità dei prodotti e la partecipazione dei lavoratori. Siamo all’inizio di un percorso impegnativo che punta alla valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori nei posti di lavoro. Investire sulle persone, sulla loro crescita e il loro coinvolgimento, è la strada vincente per il rilancio della produttività e lo sviluppo industriale del territorio».

De Giuli: «Un nuovo welfare fino a tarda età»

«Con questo accordo – sottolinea Enrico De Giuli, segretario generale Uil Padova Rovigo – le relazioni industriali sul territorio diventano strategiche al fine di migliorare la produttività delle aziende e quindi migliorare le condizioni dei lavoratori, non solo sotto il profilo economico, ma sotto altri profili innovativi che tengano conto dei problemi dell’invecchiamento attivo in azienda. Su questi nuovi temi siamo chiamati a confrontarci per riempirli di contenuti. Con l’innalzamento dell’età pensionabile occorre pensare ad un nuovo welfare che non sia solo legato alle condizioni economiche, ma sia arricchito di ulteriori contenuti per non lasciare indietro nessuno, occorrerà investire sulle conoscenze fino a tarda età».

Cosa prevede l’accordo sui premi di risultato

In base all’accordo, grazie all’assistenza di Confindustria Padova, la singola azienda potrà scegliere uno o più indicatori, previsti dal decreto del Ministero del Lavoro del 25 marzo 2016, in base ai quali misurare gli aumenti di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, ma anche l’ammontare del premio, che potrà essere erogato anche tramite prestazioni di welfare aziendale, e il periodo entro il quale misurare il miglioramento in azienda. L’impresa comunicherà tutti questi dati ai dipendenti. Il tutto sarà monitorato da un comitato composto da rappresentati imprenditoriali e sindacali, incaricato di valutare la conformità dello schema adottato dall’azienda alla normativa di riferimento.

Ti potrebbe interessare