«Competence center», asse Zuccato-Rizzuto: «Il Governo includa Unipd»

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Il timore è quello di vedere il Veneto escluso dagli investimenti sulla ricerca, nonostante la forza dei quattro Atenei, in particolare l’Università di Padova. Ed è così che Roberto Zuccato, presidente degli industriali veneti e Rosario Rizzuto, rettore Unipd, escono allo scoperto e chiamano in causa il Governo. Nel Piano Italia 4.0, il più grande intervento di politica industriale degli ultimi anni, si prevedono infatti dei «competence center», poli di ricerca all’avanguardia, legati a grandi Atenei. A quanto pare Padova non c’è. Nonostante il primato nella valutazione dell’Anvur sulla qualità della ricerca, anzi verrebbe da dire in barba alla valutazione.

Ecco allora che l’asse Zuccato-Rizzuto (a conferma anche degli ottimi rapporti fra industriali e ateneo patavino) si è messo in moto. Ha cominciato il presidente degli industriali: «Da alcune fonti stampa apprendiamo che il Veneto e il Nordest non sarebbero inclusi tra i territori individuati per ospitare un “competence center”, un polo di ricerca punto riferimento per le imprese della nuova industria. Se così fosse sarebbe una scelta che penalizza una delle aree più importanti dell’economia del Paese. Perché il Veneto è laboratorio all’avanguardia del “nuovo manifatturiero”, con imprese che esportano prodotti e servizi in tutti i mercati internazionali e dalle grandi potenzialità. Imprese che per continuare a competere a livello globale necessitano di attuare investimenti nel digitale, nell’automazione, nell’innovazione applicata. Di dialogare quindi con il mondo della ricerca e dell’università per il trasferimento tecnologico».

«Crediamo che l’Università di Padova abbia tutti i requisiti per svolgere il ruolo di “competence center” del Nordest. Ci auguriamo pertanto che si dimostri disponibile e che le altre università venete e nordestine convergano su questo disegno. Sarebbe anche un modo per spingere verso il progetto del Politecnico del Veneto, di cui da anni chiediamo l’istituzione individuando nell’Università di Padova il soggetto in grado di rappresentarlo, attraverso i suoi dipartimenti scientifici e tecnologici». «Le imprese venete – conclude Zuccato – hanno bisogno di un proprio “competence center” e, sono certo, vi sarà il sostegno della comunità scientifica, delle altre associazioni di #Arsenale2022, della Regione e delle Amministrazioni locali».

A breve giro di posta è arrivata anche la presa di posizione di Rizzuto.  «Mi fa particolarmente piacere l’intervento del presidente Zuccato – dichiara Rizzuto – e lo voglio ringraziare per le sue parole, che sottoscrivo. Come faccio mio l’appello lanciato al Governo: non è possibile ignorare l’Università di Padova nell’ambito di una misura di politica industriale che si preannuncia fra le più importanti degli ultimi anni. Quanto detto dal presidente di Confindustria Veneto ribadisce come siano gli stessi “fruitori” della nostra ricerca – che si muove a 360 gradi, da quella di base a quella applicata – a riconoscere il nostro valore. Un intervento che sottolinea la nostra vitalità scientifica e certifica il legame che ha l’Ateneo di Padova con il mondo produttivo. Un tessuto, quello imprenditoriale, che chiede con forza di tenere in considerazione la nostra Università. Un appello al quale non possiamo che unire la nostra voce.  Un valore, quello dell’Ateneo patavino, che è stato ampiamente riconosciuto anche a livello nazionale e internazionale. Come dimostra, ad esempio, il primato nella VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca) fatta dall’Anvur, o la prima posizione per quanto riguarda le Università italiane nel prestigioso «Nature ranking» stilato dal periodico e basato sulle ricerche pubblicate. Un patrimonio che siamo certi non verrà ignorato da chi è chiamato a decidere: chiediamo che l’Università di Padova abbia la considerazione che merita per il valore della sua ricerca e capacità innovativa».

 

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