Vino, nel 2015 Veneto primo produttore italiano con 9,7 milioni di ettolitri. Ecco le previsioni 2016

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Una buona vendemmia, nonostante la stagione non certo facile. Con l’obiettivo di ripetere, o almeno avvicinarsi, ai 12,5 milioni di uva raccolta, con 9,7 milioni di ettolitri di vino prodotto, del 2015. Se i vini rossi probabilmente registreranno un calo di produzione, i bianchi continueranno a crescere, trainati dagli ottimi risultati del Prosecco. «La Regione Veneto sta investendo diversi milioni di euro nel settore vitivinicolo – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan – 12 milioni in attività di promozione nei Paesi terzi, 8,5 per la ristrutturazione dei vigneti, numerosi altri bandi in ambitoPSR ma i risultati alla fine arrivano e a parlare sono le cifre: prima regione italiana per produzione ed export, tanto che lo scorso anno abbiamo prodotto 12,54 milioni di quintali di uva pari a 9,7 milioni di ettolitri di vino; abbiamo esportato prodotto (di grande qualità) per 1,83 miliardi di euro, pari al 34% del valore complessivo delle esportazioni vinicole italiane. Insomma, stiamo parlando di un comparto davvero importante, che richiede un’attenzione particolare».

A livello produttivo la vendemmia 2016 sarà caratterizzata da un calo di alcuni punti percentuali per le uve a bacca nera (con valori più sensibili per il Merlot), a causa della riduzione delle superfici e alcuni problemi di ordine sanitario. Per le uve a bacca bianca, invece, si prevede una produzione stabile se non in aumento. Vediamo le stime di produzione provincia per provincia.

Belluno: Si prevede una produzione superiore del 5% rispetto allo scorso anno sia per le uve bianche che nere. Si deve inoltre tenere in considerazione un ulteriore aumento pari al 10-15% dovuto all’entrata in produzionedi nuove superfici vitate.

Padova: Produzione in linea con quella del 2015 ad eccezione per il Merlot per il quale, soprattutto nelle aree di collina e dell’alta padovana, è previsto un calo del 10/15% dovuto a forti attacchi diperonospora larvata. Si registra, inoltre, l’entrata in produzione di circa 282 ettari di vigneti a bacca bianca, che costituiranno l’8% circa della superficie complessiva in produzione; circa le varietà a bacca nera, sono entrati in produzione 39 ettari di vigneti la cui superficie rappresenta il 2% circa della superficie complessiva.

Rovigo: La produzione è stimata del 10/15% in più rispetto allo scorso anno sia per le uve bianche che nere. Per il Merlot si stima una riduzione di qualche punto percentuale a seguito dell’incidenza della peronospora, riduzione che nel Basso Polesine appare ancora più consistente. Sono invece segnalate buone produzioni di Malvasia, Refosco e Pinot Grigio. Anche in provincia di Rovigo si segnala l’entrata in produzione di circa 20 ettari divigneti che costituiranno il 9,5% della superficie complessiva in produzione. L’incremento percentuale sarà più significativo per i vigneti a bacca bianca.

Treviso: Rispetto al 2015 si prevede un ulteriore incremento del 7% per le uve bianche determinato dall’aumentodella superficie vitata, in particolare di Glera e Pinot Grigio. Al contrario, per le uve nere è previsto un calo del 19% dovuto alla riduzione della superficie vitata e ai problemi legati alla peronospora. L’apporto dell’entrata in produzione dei nuovi vigneti sul totale è calcolato intorno al 2-3%. Di conseguenza si stima che in provincia di Treviso, che con Verona fa laparte del leone, la produzione totale 2016 raggiunga i 5.643.000 quintali di uva, di cui 5.000.000 a bacca bianca 643.000 quintali a bacca nera.

Venezia: L’entrata in produzione dei 330ettari di nuovi impianti determineranno un aumento di produzione del 3% rispettoal 2015 per le uve bianche. Alcontrario, per le uve a bacca nera, Merlot in particolare, si prevede unsensibile calo produttivo.

Verona: La previsione produttiva dovrebbe mantenersi sugli stessi livelli della campagna precedente. Gli impianti del 2015, nonostante siano consistenti, non rappresenteranno un elemento significativo per l’aumento delle produzioni. Perquanto riguarda il Soave, l’annata al momento della vendemmia si distingue per l’assenza di fenomeni grandinigeni, l’elevata sanità delle uve, l’equilibrio vegetativo delle viti, le produzioni non esuberanti, un quadro compositivo delle uve nella media delle ultime annate per zuccheri e acidità, ma con ottime opportunità qualitative per gli altri componenti. Il quadro analitico delle uve in vinificazione annuncia vini più “classici” probabilmente più sapidi e floreali. In questo positivo quadro stagionale si inserisce la decisione del Consorzio di limitare le rese per il Soave e   il Soave Classico. Una vendemmia quindi che andrà a premiare i 5.600 ettari di vigneto di cui 4.400 a Soave DOC e 1.200 a Soave Classico per un totale di 430.000 ettolitri di vino, pari a circa 55milioni di bottiglie.

 Vicenza: Nella zona Doc Colli Berici e Gambellara si stima una produzione in calo del 5/8%; nella zona Doc Breganze unaumento del 20/25%; per la Garganega un calo del 5/8% (per problemi di allegagione e acinellature diffuse); per il Pinot Grigio un calo del 10/15% (per minore fertilità); la produzione di Glera, Chardonnay, Merlot e Tocai Rosso è prevista invariata rispetto allo scoro anno; per il Cabernet Sauvignon e Franc si prevede un aumento del 3%.

 

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