Accordo Confindustria-Finest, dal Veneto un ponte per la Russia

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Le Confindustria di Padova, Treviso e Vicenza hanno firmato un accordo con Finest S.p.A., società finanziaria per l’internazionalizzazione delle imprese del Triveneto, con il quale viene dato avvio a un servizio di assistenza informativa aperto a tutte le aziende associate delle tre province. L’accordo è stato siglato dai tre presidenti delle territoriali di Confindustria, Massimo Finco per Padova, Maria Cristina Piovesana per Treviso e Luciano Vescovi per Vicenza, oltre che dal presidente di Finest, Mauro Del Savio, e ricade nel perimetro di SistemAperto, l’accordo di collaborazione che prevede il libero accesso ai servizi delle tre associazioni da parte di tutte le imprese associate a ciascuna di queste territoriali.

L’intesa si inserisce nel solco di una collaborazione già attiva da anni tra Finest e il mondo industriale, ma per la prima volta assume una valenza sovraterritoriale e, riguardando SistemAperto, mette insieme le potenzialità di tre province particolarmente ricche di imprese esportatrici, come Vicenza, Treviso e Padova, che rappresentano insieme il 65,7% delle esportazioni del Veneto (37,8 miliardi di Euro nel 2015) e il 9,1% di quelle italiane.

Con Finest verso il mercato russo

Grazie a questo accordo Finest fornirà consulenza alle imprese associate sui mercati esteri e sugli strumenti finanziari per l’internazionalizzazione, mettendo a disposizione personale qualificato e un know-how acquisito in 25 anni di attività in 44 Paesi esteri. Un occhio di riguardo andrà verso Mosca, anche attraverso progetto “Bridge to Russia” di cui Finest è promotore e che offre assistenza a 360 gradi verso il mercato russo, verso il quale l’export del Veneto è in picchiata a causa dell’embargo messo in atto dal governo di Putin come risposta alle sanzioni internazionali dopo l’annessione della Crimea.

«Questo accordo sovraterritoriale è per Finest di grande importanza: va a interessare un bacino irrinunciabile di aziende con un elevato impulso all’internazionalizzazione – dichiara il presidente della finanziaria Mauro Del Savio –. Basti pensare che degli oltre 300 milioni di euro impegnati da Finest in 25 anni di attività, 120 milioni sono stati destinati al territorio ricompreso tra le province di Vicenza, Padova e Treviso, ossia il 40% del totale. Con questo accordo potremo servire le imprese locali in maniera ancora più completa e puntuale, grazie alla sinergia con le Confindustrie».

«Una novità di questo accordo è proprio nel fatto che è previsto che l’operatività di Finest si allarghi fino a coprire non soltanto l’Est Europa, ma anche tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dal Sud Europa al Vicino Oriente e al Nord Africa – rileva Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza –. Buona parte di queste nuove aree sono all’interno dell’Unione europea e con questo accordo sarà possibile offrire un interessante supporto finanziario per le imprese che su quei mercati intendono sviluppare progetti di internazionalizzazione».

«Oggi compiamo un altro passo avanti nelle sinergie a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese – dichiara Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova –. Lo facciamo con lo sguardo lungo a mercati oggi scossi da instabilità politica, ma di grande prospetto, come il Mediterraneo e il Nord Africa e confermando fiducia nella Russia. L’imperativo è non arretrare di un centimetro. Anzi ampliare le opportunità di business per le Pmi, gravemente danneggiate dal combinato tra crisi, svalutazione e sanzioni che nel 2015 ha ridotto l’export delle nostre tre province verso Mosca di 338 milioni di Euro (-29,8%), 469 milioni rispetto al 2013 (-37,1%). L’accordo offre il know how di Finest in un’area che è diventata un partner strategico».

«È un nuovo, importante passo – aggiunge Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria Treviso – della collaborazione delle tre Associazioni nel progetto SistemAperto, che è un esempio di innovazione e  di coesione per accompagnare la  crescita delle imprese e del territorio. L’internazionalizzazione è un punto di forza della nostra area e le aziende si dimostrano competitive pur nella grande incertezza presente in importanti mercati».

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