Mareggiate, Confturismo Veneto: "Servono barriere sommerse"

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Dopo le violente mareggiate che hanno colpito la costa del Veneto giovedì 16 giugno 2016, da Bibione a Jesolo al Lido di Venezia, invadendo gli stabilimenti balneari, ecco l’ira di Confturismo Veneto. Che propone «una soluzione permanente al problema delle esondazioni lungo la costa dell’Alto Adriatico». La soluzione proposta è la realizzazione di barriere sommerse a distanza dalla costa, per proteggere le spiagge dall’erosione costiera, la furia del mare che si porta la via metri di sabbia. Proposta che per gli imprenditori turistici del Veneto sarebbe utile «anche al ripopolamento ittico del nostro Adriatico».

«Questa soluzione – spiega il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli – prevede che sia coinvolto lo Stato centrale, che incassa i canoni demaniali senza contribuire per nulla al ripascimento delle nostre spiagge. Prevede inoltre contributi della Cee per un grande esperimento pilota ecologico all’avanguardia in Europa».

Ripascimenti post-mareggiate: “Decine di milioni buttati”

Prosegue Michielli: «Negli ultimi giorni le nostre spiagge hanno patito le conseguenze di un evento meteorologico un tempo inconsueto per questa stagione, ma che già da qualche anno si ripete. Allora perché non sperimentare una soluzione alternativa che potrebbe risolvere una volta per tutte il problema? Gli operatori turistici hanno sempre fatto la loro parte: già il giorno dopo le mareggiate le spiagge (devastate il giorno prima) sono sempre state rimesse in ordine perfetto come è successo anche ora. Ma non si possono continuare a spendere milioni di euro più volte all’anno. Per i ripascimenti la Regione Veneto ha finora letteralmente buttato a mare decine di milioni di euro, è ora di pensare ad un investimento duraturo per una soluzione definitiva».

Foto: Paolo Mariani, via Twitter

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