Asiago Dop, export da record. E al Sud piace più che a Nord Est

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Asiago Dop, un anno da record il 2015 per il Consorzio di tutela formaggio Asiago, che ha visto le esportazioni toccare il massimo storico, con 1.690 tonnellate di prodotto venduto fuori dai confini e un incremento del 6,5% rispetto al 2014, che diventa +66% se rapportato agli ultimi sei anni. La produzione del pregiato formaggio che nasce sull’Altopiano di Asiago è aumentata dell’1%, seguendo il Piano di regolazione dell’offerta introdotto nel marzo 2014 per contingentare la produzione garantendo un aumento controllato per avere un equilibrio fra domanda e offerta: così si è anche mantenuto il prezzo del latte trasformato in Asiago Dop più elevato rispetto a quello della materia prima non trasformata.

Nel 2015 sono state prodotte 1 milione 377 mila 327 forme di Asiago Fresco (+1,6% rispetto all’anno precedente) e 265 mila 41 di Asiago Stagionato (-1,9% rispetto al 2014), per un totale di 1 milione 642 mila 368 forme.

Fiorenzo Rigoni

Fiorenzo Rigoni

«Esportare è diventata sempre più una necessità – dice Fiorenzo Rigoni, Presidente del Consorzio di Tutela – e oggi il futuro dei nostri caseifici e dei loro soci è frutto di un progetto condiviso che riconosce imprescindibile il ruolo del Piano dì regolazione dell’offerta e dove ciascuno, con le proprie quote produttive, può concorrere alla diffusione e valorizzazione del formaggio Asiago Dop puntando ad accrescere la qualità e quegli elementi che lo rendono unico e distintivo sul mercato».

«L’aumento della produzione registrato da dicembre in poi – prosegue Rigoni – ci impone ora di non abbassare la guardia, per evitare di vanificare l’efficacia di una programmazione che si basa sulla crescita sostenibile, a tutela del prodotto e dei consumatori».

Asiago Dop: lo adorano negli Usa e al Sud

L’aumento dei volumi di esportazioni è del 6,5% e del + 5% in termini di valore. Le 1.690 tonnellate vendute fuori dall’Italia, nel 2015, hanno avuto come principale mercato gli Usa, dove le esportazioni sono aumentate di quasi il 13%, seguiti da Svizzera e paesi europei come Germania, Austria, Belgio. L’Australia ha quasi raddoppiato le importazioni, superando così la Francia e diventando il quarto mercato estero per il formaggio Asiago Dop.

Proprio nel mercato estero si sono concentrate molte delle energie del Consorzio, con un impegno promozionale che ha visto la presenza nelle principali fiere internazionali extraeuropee e specifici progetti per rafforzare il radicamento nella grande distribuzione europea. A questo si è affiancato un articolato piano di tutela del marchio, a difesa della denominazione, con una serie di interventi agevolati anche dal principio dell’ex officio, introdotto dal Reg.(UE)1151/2012 ed entrato ormai a pieno regime in buona parte dei paesi europei.

Sul mercato nazionale a confronto di una crescita ridotta dei consumi domestici generali (+0,2%), Asiago Dop ha aumentato le vendite dell’1,7% e in termini di valore economico dello 0,5% rispetto al 2014, a fronte di una diminuzione degli atti d’acquisto e del calo della spesa media, in linea con il trend generale dei prodotti alimentari. Significativo l’aumento del 7,9% delle famiglie acquirenti e del 2,5% dell’indice di penetrazione che raggiunge il 53% (dati GFK-Eurisko). È il Sud Italia il primo mercato per la specialità veneto-trentina, seguito dal Nord Est.

Ti potrebbe interessare