Veneto Banca, vendite flop per le azioni del recesso

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Solo l’1,3% delle azioni di Veneto Banca messe in vendita dai soci che hanno esercitato il diritto di recesso sono state comprate da altri soci della banca: su 2 milioni 17mila 248 azioni ordinarie messe in vendita, infatti, solamente 25mila 901 azioni sono state effettivamente acquistate tramite il diritto di opzione (2.295 azioni) e il diritto di prelazione (23.606 azioni). Il controvalore delle compravendite effettuate si attesta a 189.077 euro, quando il totale delle azioni messe in vendita equivale a 14 milioni di euro, visto che il prezzo delle azioni per il recesso era stato fissato a 7,3 euro ad azione.

Scarsa appetibilità, dunque, delle azioni di Veneto Banca che si appresta a quotarsi in Borsa. Che cosa succede ora? Le azioni residue (1 milione 991mila 347) saranno collocate presso terzi da Veneto Banca, che le offrirà a investitori professionali (come dettato dal Regolamento Consob adottato con delibera 16190 del 29 ottobre 2007). L’offerta sarà valida da oggi 11 marzo fino al 14 marzo 2016.

L’incaricata del collocamento presso terzi è Bim (Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni, che fa parte del Gruppo Veneto Banca), che avrà tempo fino al 18 marzo 2016 per chiudere le vendite. Se il collocamento presso terzi non andrà a buon fine, le azioni torneranno nella disponibilità dei titolari iniziali, che potranno cederle liberamente a terzi.

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