Università di Padova, altro lutto: muore una giovane dottoranda

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Avrebbe compiuto ventisette anni fra qualche giorno, il prossimo primo aprile. Miriam Villamuelas, dottoranda dell’Università di Padova, amava la montagna, ed è là che ha trovato la morte. Domenica scorsa, mentre stava probabilmente correndo per i sentieri di a Champagny-en-Vanoise, in Savoia (la corsa era la sua grande passione) è scivolata, non c’è stato niente da fare. Ed è così che vogliamo ricordare questa giovane ragazza, con una già brillantissima carriera alle spalle, nella foto a fianco: mentre guardava la sua amata montagna. A confermare il decesso all’Università di Padova è stata la mamma. E la notizia ha subito gettato nello sconforto l’Ateneo, già fortemente provato dalla scomparsa di Elisa Valent, altra giovane morta nel fine settimana in Spagna, dove stava facendo l’erasmus.

La notizia è arrivata presto a Legnaro e a Padova, dove la ragazza abitava nello studentato Copernico. Miriam è ricordata da professori e amici come una ragazza entusiasta, simpatica e competente. Appassionata di corsa, si allenava spesso per le vie della città. Seguita dal professor Maurizio Ramanzin, si occupava di studiare animali selvatici nel loro habitat. Seppur giovane, la ragazza aveva già pubblicazioni su riviste molto quotate come Ecological indicators e PlosOne. Una carriera brillante: si era laureata in biologia presso l’Università di Alcala de Herares a Madrid, aveva fatto un master nell’Ateneo di Barcellona in Ecologia della Terra e gestione delle Biodiversità, aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento europeo Marie Curie per il suo lavoro.

Il rettore Rizzuto: notizia atroce per l’Università di Padova

«Il nostro dolore, già atroce, non si placa, un’altra triste notizia colpisce tutto l’Ateneo – commenta il Rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto – in una settimana che lascerà un segno indelebile su di noi. Anche in questo caso ci troviamo a piangere una giovane ragazza che aveva scelto Padova per portare avanti alcuni degli anni decisivi della sua formazione universitaria. Anni che non si dimenticano perché sono quelli in cui cresciamo, in cui maturiamo, spesso fra i più belli della nostra vita. Miriam aveva scelto il nostro Ateneo, dalla Spagna, e ad Agripolis, dove studiava, era benvoluta da tutti, studenti e professori. Chi la conosceva di persona la ricorda come entusiasta, solare, una persona con cui era bello passare del tempo assieme. Come Rettore e come padre, rimango sempre sconvolto da notizie come questa: faccio le condoglianze, anche a nome dell’Ateneo, ai parenti e agli amici di Miriam».

Il ricordo del professore che la seguiva

«Miriam aveva iniziato a Padova il dottorato di ricerca inserendosi in un progetto pluriennale – spiega il professor Ramanzini – che combina GPS tracking, remote sensing e approcci modellistici per comprendere le strategie di adattamento di femmine di stambecco alpino alle condizioni estreme degli ambienti in cui vivono. In particolare, il suo obiettivo era di evidenziare come gli animali rispondono alle variazioni stagionali della disponibilità trofica. Su questo progetto stava anche per essere attivata una cotutela con l’Università di Barcellona, dove lei aveva conseguito la sua tesi specialistica. Ho conosciuto Miriam come una persona molto aperta e positiva, sempre curiosa di apprendere, professionalmente brillante – già prima di iniziare il dottorato e pur così giovane aveva firmato tre papers su riviste internazionali di ranking elevato – e determinata nel perseguire i suoi obiettivi. Aveva cercato questo progetto di dottorato con entusiasmo, convinta di trovarvi l’opportunità di affrontare nuovi argomenti e metodi d’indagine per formarsi pienamente alla ricerca in ecologia animale, dove intendeva cercarsi un futuro professionale, ed era felice di poterlo coniugare con la sua grande passione per la montagna e la natura».

E da Agripolis i colleghi aggiungono « Non vi sono parole per esprimere il dolore di quanti hanno conosciuto ed apprezzato la profonda umanità e le doti professionali di Miriam. Esprimiamo la massima partecipazione al dolore dei familiari, possano trovare pace e conforto nel pensiero che Miriam è stata preziosa e che vivrà nei nostri cuori».

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