Confindustria, Boccia presidente. I nomi veneti per la vicepresidenza

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È Vincenzo Boccia il nuovo presidente designato di Confindustria nazionale. E già si apre la partita per le sei vicepresidenze: per il Veneto, tra i papabili si fanno i nomi di Giulio Pedrollo, presidente di Confindustria Verona, o di Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria Treviso, ma si fanno i nomi anche dei past president della Marca, Andrea Tomat o Alessandro Vardanega.

Il risultato si è deciso per pochi voti: Boccia è stato designato con 100 voti sui 192 votanti (198 gli aventi diritto totali) del consiglio generale dell’associazione di viale dell’Astronomia riunito questa mattina: con voto segreto, lo hanno preferito a Alberto Vacchi, l’altro candidato in corsa per la successione a Giorgio Squinzi, che si è fermato a 91 voti. Una scheda bianca. Il 28 aprile il presidente designato presenterà la sua squadra al consiglio generale, mentre il 25 maggio i delegati nell’assemblea privata eleggeranno ufficialmente Vincenzo Boccia nuovo presidente.

Le reazioni dal Veneto

Roberto Zuccato è il primo, dal sistema confindustriale veneto, a commentare la designazione di Boccia. «Nonostante il nostro territorio non abbia espresso una posizione univoca, ora il nuovo presidente designato potrà contare sul supporto convinto di tutto il Veneto» è la promessa del presidente di Confindustria Veneto, che non si era sbilanciato in campagna elettorale, tentando invece, senza riuscirci, di mediare tra le cordate opposte.

Commenti entusiasti invece dalle tre territoriali che hanno supportato l’industriale campano fin dall’inizio: «Ora siamo tutti pronti e operativi affinché Vincenzo Boccia diventi “il presidente di tutti”. Ci aspettiamo che il presidente designato proponga una squadra dove sia rappresentato il meglio dei talenti e delle esperienze di Confindustria», questa la dichiarazione di Giuliano Pedrollo (Confindustria Verona), Matteo Zoppas con Gianmichele Gambato (Confindustria Venezia e Rovigo) e Giuseppe Zigliotto (Confindustria Vicenza).

Confindustria Padova, con il presidente Massimo Finco, aveva puntato su Vacchi, uscito sconfitto dall’urna. «Il voto a Vacchi ha espresso con chiarezza la domanda di forte cambiamento» afferma Finco, secondo il quale «dobbiamo avere l’assillo della crescita, non c’è tempo da perdere. Boccia lo sa bene e su questo obiettivo, come su un profondo cambiamento di Confindustria, avrà la nostra piena collaborazione».

Il Veneto si era schierato in ordine sparso rispetto alle elezioni, senza trovare la convergenza su un nome unitario, operazione pure tentata dal presidente regionale Roberto Zuccato. Padova, Treviso e Belluno si sono schierate per Alberto Vacchi, mentre Verona, Vicenza e Venezia-Rovigo hanno esplicitamente sostenuto Vincenzo Boccia. Anche se non sono mancate le voci fuori dal coro, come quella del vicentino Stefano Dolcetta, patron della Fiamm oltre che presidente della Banca Popolare di Vicenza, che in un’intervista a Repubblica aveva tracciato il profilo di un imprenditore “internazionalizzato” molto più aderente a quello di Vacchi che di Boccia.

Chi è Vincenzo Boccia

Vincenzo Boccia, classe 1964 e amministratore delegato della Arti Grafiche Boccia di Salerno, l’azienda di famiglia, e attualmente in Confindustria ricopre la carica di presidente del comitato tecnico Credito e finanza. Dal 2009 al 2013 è stato presidente Piccola industria di Confindustria. Laurea in Economia e commercio, è sposato e ha due figlie.

Attivo dai primi anni Novanta nel Gruppo dei Giovani Imprenditori dell’associazione, dopo aver guidati i giovani di Salerno e poi della Campania, nel 2000 è stato nominato da Edoardo Garrone vicepresidente nazionele dei Giovani. In seguito, nella sezione Piccola Industria, nel 2003 è stato eletto presidente regionale per la Campania e nel 2005 vicepresidente nazionale, per poi salire nel 2009 alla carica di presidente nazionale, che ha mantenuto fino al 2013, e per diritto di conseguenza vicepresidente di Confindustria.

Dal 2003 al 2007 è stato presidente di Assafrica e Mediterraneo, e dal 2010 è numero uno dell’Advisory Board per le Pmi presso Borsa Italiana.

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