Smart City: Padova e Venezia superano Verona. Rovigo, triste primato

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Tre capoluoghi veneti nei primi venti, con Padova a tagliare – sul filo di lana – il traguardo per prima. Per Rovigo, invece, un triste primato: a livello di «smart city» sembra essersi trasferita al Sud, e in un’Italia spaccata in due tronconi (Nord in testa, il meridione nelle ultime posizioni) non è certo un complimento. Il rapporto Smart City Index, realizzato da Ernst & Young (EY) col patrocinio di Agenzia per l’Italia Digitale, fotografa un Paese che cerca di recuperare strada sul fronte delle città intelligenti, a portata di cittadino. In testa Bologna, Milano e Torino, nell’ordine, anche se a fare la figura migliore, nel complesso, sono le città medie, dove evidentemente la grandezza non eccessiva permette meglio di essere laboratorio di «best practises».

Smart city in Veneto: Padova e Venezia superano Verona

E il Veneto? Un’altalena: chi scende, e chi sale. Con Verona che passa dal primo al terzo posto.  Padova è al 13 esimo posto (+5 rispetto al 2014), Venezia al 15 esimo (+16), Verona al 18esimo (-10). Rientrano nei primi 40 capoluoghi, in una classifica divisa per comodità in tre tronconi, anche Vicenza (-5), 30esima, e Treviso, 39esima (-9). Belluno è già nella fascia media, al 44esimo posto, però migliora di 33 posizioni. Ma quant’è triste Rovigo, almeno per quanto riguarda questa speciale classifica: 83esimo posto. Una sorta di record al rovescio: unica città del Nord – insieme ad Alessandria – negli ultimi 40 posti, in una classifica che la vede esclusivamente in compagnia di città sotto il Tevere.  Il paradosso è che Rovigo, nell’edizione precedente, era riuscita a far peggio, piazzandosi all’86esimo posto.

I parametri della classifica smart city

La classifica prende in considerazione sei grandi categorie di parametri:

– infrastrutture e reti: telecomunicazioni, trasporto, energia e ambiente

– sensoristica: rete stradale, mezzi pubblici, illuminazione pubblica, sicurezza, videosorveglianza

– service delivery platform: valorizzazione dei big data del territorio

– applicazioni e mobilità: government, mobilità, turismo e cultura, scuola, sanità

– vivibilità delle città

– vision e strategia

Nonostante sia ancora presente un ritardo delle città italiane rispetto alle principali città europee e mondiali, il grado di innovazione dei comuni capoluogo italiani continua a crescere. Nel 2016 si confermano in cima alla classifica i comuni capoluogo delle città metropolitane: Bologna, Milano e Torino occupano il podio. Rispetto alle scorse edizioni peggiora la situazione di Roma, che si posiziona al nono posto del ranking. Seguono Firenze e Genova, comunque nei primi 15 posti. Anche quest’anno i comuni capoluogo delle città metropolitane del Centro-Nord sono tutte nella prima fascia, mentre Napoli diventa la prima città del Sud, non solo tra le metropoli.

Smart city index 2016: la top 20 e le altre venete in classifica

a
# CITTÀ # 2015   # CITTÀ # 2015
 a
1 Bologna 1 14 Bergamo 23
2 Milano 3 15 Venezia 31
3 Torino 2 16 Lodi 17
4 Mantova 35 17 Bolzano 27
5 Parma 9 18 Verona 8
6 Trento 5 19 Piacenza 21
7 Brescia 10 20 Monza 21
8 Reggio E. 14
9 Roma 4
10 Firenze 6 30 Vicenza 25
11 Modena 15 39 Treviso 36
12 Genova 11 44 Belluno 77
13 Padova 18 83 Rovigo 86
a
Fonte: EY Smart City Index 2016

Le città medie continuano nel loro trend di crescita: si trovano nei posti di rincalzo del ranking, con oltre 23 città tra il 4°ed il 39°posto. Parma sorpassa Trento e nel 2016 diventa la città media più alta nel ranking (5°posto), grazie ad un buon posizionamento negli strati Delivery Platform e Applicazioni e servizi. Parma è seguita da Trento, Brescia e Reggio Emilia, le altre città medie nella top 10. Il Centro-Nord si posiziona in cima al ranking anche nel segmento delle città medie: la prima città media del Sud è Lecce al 52°posto.

Nonostante l’exploit di Mantova, che si posiziona al 4°posto del ranking, nel complesso il posizionamento delle città piccole peggiora rispetto gli scorsi anni. Sono solo 7 le città piccole (Mantova, Lodi, Cremona, Pavia, Sondrio, Siena e Aosta) che ottengono la prima fascia del ranking, e di queste ben cinque sono lombarde. Questi risultati dimostrano che per realizzare una Smart City per strati è necessario disporre di una massa critica (di risorse, di soggetti, di mercato) che attualmente è presente nelle città con più di 80.000 abitanti.

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