Campodarsego: ecco l'olimpiade della macchina utensile

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In Veneto più di uno studente su tre tra i nuovi iscritti alle scuole superiori ha scelto un istituto tecnico. Un dato che pone la regione al primo posto in Italia, saldamente in testa da tre anni. Per il 2016-2017 gli iscritti agli istituti tecnici saranno 14.622, il 37,3% del totale, seguiti dai colleghi friulani (36,4%) e lombardi (35,4%), contro una media italiana del 30,4%. Tra le province venete, Padova svetta con 2.788 nuovi iscritti ai tecnici (39%).

Un primato che se da un lato conferma l’impegno del territorio per il rilancio e la qualità dell’istruzione tecnica, dall’altro non inverte la tendenza nel medio termine. Dal 1990 al 2014 gli iscritti agli istituti tecnici in Italia sono passati dal 46% al 32%, nei licei sono cresciuti dal 33 al 48%. Una dinamica che impone di accelerare il dialogo tra scuola e lavoro per offrire ai giovani una formazione innovativa, in sintonia con i contesti produttivi e l’incessante evoluzione tecnologica.

Ne è convinta la Sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova, che ha mobilitato tutti gli istituti tecnici e professionali della provincia per la seconda “Olimpiade della Macchina Utensile e dei Talenti Meccanici” che si terrà all’interno di un’eccellenza come Carraro, leader mondiale nei sistemi per la trasmissione di potenza altamente efficienti ed eco-compatibili. I ragazzi potranno sperimentare le più moderne tecnologie di programmazione degli impianti produttivi, apprendere le competenze richieste e mettere alla prova le proprie conoscenze, seguiti da imprenditori e tutor aziendali.

L’Olimpiade teorico-pratica tra 12 team di studenti degli istituti tecnici e professionali a indirizzo meccanica e meccatronica si svolgerà venerdì 1 aprile, a partire dalle ore 9.00, alla Carraro Spa di Campodarsego (Via Olmo, 37). Parteciperanno 60 studenti accompagnati da 14 docenti di sette scuole superiori della provincia di Padova: gli Istituti tecnici Euganeo di Este, Marconi e Severi di Padova, Mattei di Conselve, Meucci di Cittadella, Newton di Camposampiero, l’istituto professionale IPSIA Bernardi di Padova.

Dopo un briefing sul parco macchine utensili Carraro, alle 9.30 avrà il via la gara con la prova teorica su materie attinenti l’attività proposta (tecnologia, metallurgia, programmazione e disegno tecnico, lean). Seguirà la prova pratica sulla lavorazione di un pezzo prodotto. Partendo dall’esame del pezzo, i ragazzi dovranno quotare il disegno inserendo tolleranze dimensionali, forma, rugosità e stilare un ciclo produttivo definendo la macchina da utilizzare, attrezzature, utensili. Durante la gara i docenti parteciperanno a un seminario sulla fabbrica 4.0.

Dopo la pausa pranzo in mensa aziendale e la visita ai reparti produttivi per vedere dal vivo la produzione del pezzo studiato, alle ore 16.00 si terrà la premiazione dei team vincitori scelti da una giuria di imprenditori, tecnici aziendali e docenti. A consegnare il premio Mario Ravagnan presidente Metalmeccanici di Confindustria Padova e Tomaso Carraro vice presidente del gruppo Carraro. Ai vincitori dell’Olimpiade buoni acquisto per materiale didattico messi a disposizione da Carraro Spa.

«La qualità del dialogo tra scuola e impresa è l’obiettivo cui tendere, per dare ai giovani l’opportunità di imparare lavorando e formare professionalità indispensabili alla rigenerazione del tessuto produttivo – spiega Mario Ravagnan, presidente Metalmeccanici e vice presidente di Confindustria Padova -. La tenuta dell’istruzione tecnica nel nostro territorio dà conto di un grande impegno delle aziende per sperimentare formule innovative di alternanza scuola-lavoro, prima ancora dell’obbligatorietà per legge. Iniziative come l’Olimpiade puntano ad accendere un faro sulla cultura del lavoro, facendo confrontare i ragazzi con le tecnologie più moderne, perché abbiano confidenza con il mondo che li attende e le competenze del futuro. Padova e il Veneto possono essere laboratorio di modalità di apprendimento non formali, fucina di nuovi talenti meccanici. È una scelta culturale che deve vedere imprese, scuole e istituzioni fare sistema, ma anche incentivi che premino gli sforzi necessari a una effettiva formazione duale, come avviene da tempo in Germania».

 

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