Blackout in Veneto: 25mila al buio

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Blackout in Veneto nella notte fra mercoledì 2 marzo e giovedì 3 marzo 2016. Sono 25mila le case rimaste al buio in tutta la regione a causa del forte vento e della forte pioggia che si è abbattuta sulla pianura, mentre in montagna è caduta copiosa la neve. Molte linee e cabine elettriche sono andate fuori servizio, lasciando al buio decine di migliaia di persone. Verona, Vicenza, Belluno e Treviso le province più colpite.

Al disagio si aggiunge la polemica: i sindacati dei lavoratori del settore energia del Veneto si scagliano contro l’Enel e le riduzioni del personale decise in regione. Trenta squadre saranno trasferite fuori dal Veneto. «Solo la solerzia e o spirito di sacrificio degli operai e dei tecnici dell’Enel hanno consentito di reagire e avviare il ripristino di un numero discreto di alimentazioni – scrivono i segretari regionali Andrea Lovisetto (Filctem Cgil), Giorgio Gecchelin (Flaei Cisl) e Virginio Celin (Uiltec Uil) – Ma sarà sempre così? Ovvero: se le risorse fossero state dimensionate correttamente, come da tempo chiedono le organizzazioni sindacali, non si sarebbero potuti limitare ulteriormente i disagi?»

Sindacati: 30 unità tolte dal Veneto

Ci sarebbe una carenza strutturale di personale per reagire alle emergenze climatiche sempre più frequenti. «Ad aggravare queste condizioni la notizia che l’Enel ha deciso di destinare un numero rilevate di operai e tecnici a progetti in altre regioni, prelevandole dalle già scarse risorse del Veneto – denunciano i sindacalisti – Saranno infatti 30 le unità che stabilmente verranno tolte dal Veneto per andare in trasferta in Puglia e in Sicilia, mettendo a rischio ulteriormente la qualità del servizio, intesa come numero di interruzioni e minuti senza energia, che purtroppo già adesso nella nostra regione stanno peggiorando».

Enel: 500 tecnici in campo

«L’emergenza nelle località interessate sta rientrando rapidamente» dice Enel. L’azienda elettrica spiega che sono 500 i tecnici di Enel Distribuzione in azione, supportato anche «da personale proveniente da Lombardia ed Emilia Romagna e coadiuvati dalle imprese appaltatrici». Sono stati utilizzati decine di gruppi elettronici e 250 mezzi operativi, e in alcune aree particolarmente difficili vengono installati gruppi elettrogeni per ripristinare l’elettricità mentre si lavora alle riparazioni. 

A rendere difficili le riparazioni sono i manicotti di ghiaccio che si formano attorno ai conduttori, e i numerosi alberi ad alto fusto caduti. «Grazie al telecontrollo degli impianti e alla tempestività e competenza, i tecnici Enel dei centri operativi di Mestre e Verona, attivi 24 ore su 24, hanno tempestivamente provveduto, a contro alimentare la clientela con linee alternative e con diversi assetti della rete elettrica» afferma ancora l’azienda.

 

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