Geox torna in utile e stacca il dividendo

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Dopo due esercizi in rosso, il gruppo Geox nel 2015 ritorna a fare utili e sceglie di staccare un dividendo ai soci pari a 0,06 euro per azione. L’utile dell’anno scorso è pari a 10 milioni di euro, in netta risalita rispetto ai 2,5 milioni di euro di perdita dello scorso anno. E non è tutto, perché il 2016 è partito con il piede giusto per il gruppo di Biadene di Montebelluna, che stima di crescere del 10% nel primo semestre dell’anno.

«Per quanto riguarda il primo semestre 2016 – dice Mario Moretti Polegato, presidente e fondatore di Geox – gli ordini già raccolti nel canale multimarca per la prossima stagione Primavera/Estate mostrano una solida crescita del 10%, le vendite comparabili dei nostri negozi diretti, ad oggi, sono in crescita dell’8%». I ricavi sono migliorati, toccando quota 874,3 milioni, in progresso del 6,1% riepetto al 2014, e l’Ebitda si attesta a 61,8 milioni, in progresso del 45%.

Nuovo piano industriale

Mario Moretti Polegato

Mario Moretti Polegato

Mentre a Pitti Uomo fa il suo debutto la nuova collezione improntata ai climi freddi per raggiungere i mercati del Nord Europa, il cda di Geox ha approvato il nuovo piano industriale che dal 2016 al 2018 prevede vendite nette in crescita a un tasso medio annuo del 6,5% e l’obiettivo di un fatturato che nel 2018 dovrebbe assestarsi fra i 1.025 e i 1.100 milioni di euro. L’obiettivo è anche quello di migliorare progressivamente la redditività con un Ebitda a toccare il 10-11% del fatturato nel 2018. Il triennio vedrà anche investimenti pari a 35 milioni di euro.

«Il contesto esterno è volatile e ci pone delle sfide che dobbiamo trasformare in opportunità – afferma Mario Moretti Polegato – È necessario pertanto perseguire con convinzione: da una parte quell’espansione delle vendite e quel bilanciamento geografico che possono mitigare gli impatti indotti dalla volatilità delle valute; e dall’altra quelle efficienze produttive e di gestione del Retail che portino ad un ulteriore incremento delle performance».

Più vendite in Cina e dall’e-commerce

Una maggiore spinta sarà data al più profittevole canale wholesale – a grossisti e distributori. In Asia, e soprattutto in Cina, sono previste 700 nuove presenze nei tre prossimi anni grazie a recenti accordi di distribuzione. L’obiettivo è di arrivate a toccare 1.150 corner entro il 2018. La rete retail sarà ampliata e razionalizzata attestandosi a 1.190/1.260 negozi rispetto agli attuali 1.161, e sarà dato nuovo impulso all’e-commerce.

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