Formazione, Confindustria preoccupata per lo stop ai fondi

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Lo stop ai fondi interprofessionali per la formazione preoccupa Confindustria Veneto. L’Anac – autorità nazionale anticorruzione – ha recentemente sostenuto, in una lettera inviata al Ministero del lavoro, la natura pubblica e non privata delle risorse gestite dai fondi interprofessionali, e di conseguenza  quando si procede all’affidamento di contratti di formazione professionale si dovrebbero applicare le procedure di aggiudicazione tipiche dei fondi pubblici. Ovvero una gara.

Beggio: “Burocrazia blocca la formazione”

Per cautelarsi, Fondimpresa e altri fondi hanno sospeso i loro piani in attesa di chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro. «Siamo molto preoccupati per la situazione che sta interessando i fondi per la formazione professionale – dice Marina Beggio, consigliere delegato per l’education e la formazione di Confindustria Veneto – Se confermata, la natura pubblica dei fondi andrebbe a complicare di non poco l’accesso alle risorse, introducendo un ulteriore appesantimento burocratico a carico delle nostre imprese e scoraggiandole all’utilizzo di queste risorse. La sospensione dell’attività di Fondimpresa sta creando una situazione di stallo e incertezza che le aziende non possono permettersi. I fondi interprofessionali sono infatti uno strumento grazie a cui poter offrire ai lavoratori percorsi formativi qualificanti, indispensabili quindi per l’innovazione e la competitività. Questo soprattutto nell’ottica di sviluppo del Nuovo Manifatturiero, che attribuisce proprio al capitale umano innovativo una funzione strategica».

Fondimpresa Veneto mette a disposizione ogni anno tra i 15 e i 17 milioni di euro per la formazione in azienda. I piani promossi e gestiti direttamente dalle imprese sono circa 3.500 all’anno, le imprese aderenti 26.000 (il Veneto è la seconda regione in Italia) e i lavoratori 570.000 (terza regione italiana).

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