t2i: il polo dell'innovazione guarda oltre il Nordest

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Dal 1° gennaio 2016 è diventata operativa l’integrazione di Verona Innovazione, azienda speciale per l’innovazione della Camera di Commercio scaligera, in t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione, società consortile partecipata dalle Camere di Commercio di Treviso e Venezia Rovigo Delta Lagunare. t2i, il cui volume di attività si prevede supererà i 5 milioni di euro entro l’anno, diventa la prima azienda in Italia di dimensione regionale partecipata da più enti camerali: entro il 2016, infatti, la compagine societaria vedrà rappresentati ben 5 territori provinciali veneti su 7 (Venezia, Rovigo, Treviso, Belluno, Verona) allargando il proprio raggio d’azione sul territorio e facilitando l’accesso ai servizi innovativi ad una platea sempre più ampia di aziende, con l’obiettivo finale di diventare polo aggregante per la costituzione di un ecosistema regionale per l’innovazione. Ieri, nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Unioncamere del Veneto, i vertici degli enti camerali coinvolti hanno illustrato obiettivi e strategie di sviluppo di t2i, oggi forte di un nuovo ingresso.

t2i: servizi al lavoro, incubatore e FabLab

Accanto ai servizi alle imprese già nel portfolio di t2i, tra cui formazione, sviluppo di competenze, certificazione e sperimentazione di nuovi prodotti, tutela della proprietà intellettuale e sostegno alla nuova impresa, l’entrata di Verona Innovazione permetterà di potenziare i servizi al lavoro attraverso l’allargamento ai territori di riferimento di uno Sportello Stage, attivo a Verona dal 1997. L’obiettivo, nel medio termine, è l’accreditamento di t2i come Youth Corner abilitato dal Ministero del Lavoro per consentire ai giovani di accedere al programma “Garanzia Giovani”. t2i si propone inoltre di diventare un punto di riferimento istituzionale per start up e il nuovo polo di attrazione per makers e artigiani digitali con la realizzazione, entro l’anno, del progetto per la nuova sede di t2i a Rovigo, che acquisirà la qualifica di Incubatore Certificato, insieme a un nuovo FabLab, che costituirà un laboratorio innovativo per la fabbricazione digitale.

I vertici di t2i: «Guardare oltre il Nordest»

«L’ingresso di Verona Innovazione – ha dichiarato Vendemiano Sartor, presidente di t2i – è in linea con le direttive di razionalizzazione del sistema camerale veneto e costituisce un importante tassello al già avviato percorso di ottimizzazione dei servizi alle imprese. L’integrazione di un territorio di rilievo come quelle veronese rappresenta un valore aggiunto sia in termini economici che in termini di apertura geografica verso la Lombardia e il nordovest e un salto in avanti nel progetto di costruzione di un ecosistema dell’innovazione che crea reti nei territori di riferimento, ma che punta a traguardare i confini regionali». «t2i è nata dal disegno strategico di aggregazione dal basso – ha aggiunto Roberto Santolamazza, direttore di t2i – con l’obiettivo di valorizzare le realtà esistenti e capitalizzare le eccellenze per creare un grande hub dell’innovazione capace di intercettare la domanda e indirizzare le scelte strategiche di sviluppo a supporto del sistema produttivo veneto. Nel processo di integrazione tra le varie realtà sono state messe in comune le migliori esperienze per creare un’offerta strutturata che verrà presto implementata con spazi e servizi – come l’incubatore e il nuovo FabLab – per rispondere ai bisogni di un tessuto sociale, produttivo ed economico in continua evoluzione».

Riello: «Da Verona, nuove competenze per reperire fondi europei»

«Verona Innovazione negli ultimi 10 anni ha prestato accoglienza ed informazione a 2mila utenti, formato oltre 6500 giovani ed adulti per il ricollocamento e 7500 aspiranti imprenditori. Con t2i, – ha concluso Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona – la popolazione veronese che cerca lavoro o vuole avviare un’attività potrà contare su una gamma di servizi più vasta. Dal canto nostro, Verona Innovazione porta in dote a t2i sofisticate competenze nel reperimento di fondi europei. Per i prossimi 3 anni, infatti sono stati presentati all’Unione Europea progetti per 11,3 milioni di euro che interesseranno un bacino di 6mila aziende. Progetti che mirano a promuovere l’autoimprenditorialità di giovani e over 50».

Camilla Pisani

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