Agricoltura, il bollettino colture erbacee buona pratica in Ue

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Il Bollettino colture erbacee (Bce) di Veneto Agricoltura diventa una buona pratica europea. Il direttorato generale Environment della Commissione Europea ha infatti invitato a Bruxelles Lorenzo Furlan dell’agenzia regionale a presentare, lunedì prossimo 18 gennaio, i risultato raggiunti da questo strumento. Introdotto nel 2010, a seguito dell’approvazione della Direttiva 128/2009/CE, questo bollettino aiuta le aziende agricole a seminativo nell’applicazione della Difesa Integrata (DI) obbligatoria dal primo gennaio 2014.

Meno pesticidi nei campi

Il BCE nel 2015 ha prodotto 80 comunicazioni sul web e inviate a 4 mila utenti, che coltivano circa 100 mila ettari di seminativo. Anche con un servizio sms di allerta per le emergenze. Nel bollettino si forniscono in anticipo indicazioni sulle aree con rischio di danno da parassiti e i metodi per accertare con precisione il rischio localmente; in tal modo rende possibile accertare se i parassiti sono sopra o al di sotto la soglia di danno e quindi “trattare” le colture solo se, dove, e quando serve. Si traducono così in pratica tutti i principi della Difesa Integrata come descritti dalla direttiva 128/2009/CE e recepiti dal PAN in Italia, consentendo di ridurre notevolmente l’impatto ambientale della difesa delle colture anche migliorando il reddito degli agricoltori (riducendo i costi e massimizzando la resa dei trattamenti quando necessari).

Grazie alle diverse innovazioni messe a punto da Veneto Agricoltura, fra cui nuove trappole per diverse specie di insetti, metodi di monitoraggio e di valutazione del rischio rapidi ed efficaci, modelli di sviluppo dei parassiti in grado di predire in modo affidabile la possibilità di danno con congruo anticipo, e grazie alla validazione in loco di modelli previsionali e strumenti resi disponibili dalla ricerca in altre aree, il Bce è cresciuto fornendo una nutrita piattaforma di servizi per la DI dei seminativi, al momento unica in Europa.

Fra i risultati ottenuti con la Difesa integrata c’è la riduzione dell’uso degli insetticidi per la geodisinfestazione che sono stati collegati alla moria delle api (insetticidi sistemici) e alla perdita di biodiversità. Nelle aziende pilota di Veneto Agricoltura e private aderenti al progetto, si è superata la riduzione del 90% dei fitofarmaci, con addirittura un miglioramento dei risultati tecnico-economici.

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