Bce scrive a Veneto Banca: Spa o "vigilanza"

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La Banca Centrale Europea ha scritto una lettera al Consiglio di amministrazione di Veneto Banca il 9 dicembre, in vista dell’assemblea dei soci di sabato 19 dicembre. Se non sarà approvato il passaggio in Spa, scrive la Bce «si renderebbe necessario adottare idonee misure di vigilanza, incluso l’esercizio dei poteri previsti dal Testo Unico Bancario». Proprio durante l’assemblea la missiva, su indicazione della stessa Bce, sarà letta integralmente, riporta il Sole 24 ore.

«Misure di vigilanza» se l’assemblea non approva

Il documento della Bce è citato nella relazione integrativa pubblicata sul sito di Veneto Banca nella sezione che contiene le informazioni i documenti e le norme in preparazione dell’assemblea di sabato. Ecco il passaggio dove si rivela la missiva che, di certo, non potrà non influire sull’esito dell’assemblea che si annuncia molto combattuta, con una parte dei soci che rifiutano la trasformazione in Spa in tempi stretti:

A tale riguardo, la BCE, con lettera del 9 dicembre 2015, indirizzata al Consiglio di Amministrazione della Banca, di cui su disposizione della stessa BCE verrà data integrale lettura nel corso dell’assemblea del 18-19 dicembre 2015, nel rilevare la riduzione dei coefficienti patrimoniali attribuibile alle perdite finanziarie accumulate negli ultimi tre anni (circa 1,9 miliardi di Euro nel periodo tra dicembre 2012 e settembre 2015), ribadisce che, con riferimento ai tre elementi del Progetto che prevede la trasformazione della Banca in società per azioni, l’aumento di capitale fino ad un miliardo e la quotazione in borsa delle azioni Veneto Banca (il c.d. progetto “Serenissima”), “…l’approvazione congiunta di tutti e tre gli elementi del progetto “Serenissima” da parte dell’assemblea degli azionisti e la tempestiva attuazione del piano sono ritenuti della massima importanza dalla BCE al fine di ripristinare il rispetto dei requisiti patrimoniali secondo le modalità rappresentate dal Consiglio di Amministrazione. Veneto Banca è a un bivio: nel caso in cui uno qualsiasi degli elementi del progetto “Serenissima” non fosse approvato e la banca non rispettasse i suddetti requisiti patrimoniali, si renderebbe necessario adottare idonee misure di vigilanza, incluso l’esercizio dei poteri previsti dal Testo Unico Bancario (D.Lgs. n. 385/1993) come modificato dal Decreto Legislativo n. 181/2015 che attua la Direttiva sul risanamento e sulla risoluzione delle Banche (Direttiva 2014/59/UE)”.

Accordo con i sindacati: 40 filiali chiuse

Intanto il 14 dicembre è stato siglato l’accordo fra Veneto Banca e i sindacati italiani del gruppo, che comprende Veneto Banca e Banca Apulia. L’accordo prevede la chiusura della seconda tranche di 40 filiali dal 25 gennaio. I dipendenti di queste saranno redistribuiti alle altre unità organizzative, escluso chi verrà accompagnato in prepensionamento o pensionamento. I contratti di apprendistato in scadenza al 31 gennaio 2016 saranno stabilizzati e i 50 contratti a tempo determinato in scadenza a fine 2015 saranno prorogati. Prevista inoltre la proroga della contrattazione di secondo livello fino al 31 dicembre 2016.

«In un momento di grande delicatezza per l’azienda abbiamo trovato soluzioni equilibrate e condivise – dice il direttore del personale di Veneto Banca Vania Piccin – che ci permettono addirittura di anticipare le tappe previste dal nuovo piano industriale, vero trampolino per il rilancio dell’istituto. La stabilizzazione dei contratti di apprendistato e la proroga dei 50 contratti a tempo determinato è un atto di fiducia verso i giovani ai quali il consiglio di amministrazione e l’amministratore delegato assegnano un ruolo importantissimo nella costruzione del futuro della banca».

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