Veneto Banca, terzo trimestre in rosso per 770 milioni

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Si chiude in negativo il terzo trimestre 2015 per il gruppo Veneto Banca. Un «risultato finale negativo per 770 milioni di euro, prevalentemente determinato da eventi straordinari» si legge nella nota diffusa oggi sulla relazione finanziaria consolidata al 30 settembre approvata ieri dal Cda della banca con sede a Montebelluna (Treviso) guidato dal presidente Pierluigi Bolla. Risultato in rosso, dunque, determinato dal «totale azzeramento del valore degli avviamenti, con impatto complessivo al 30 settembre di 425 milioni di euro» e all’«incremento delle rettifiche su crediti a euro 530,4 milioni (con costo del credito che si attesta al 2,74%».

Qui il comunicato stampa completo con tutti i dettagli. I ricavi sono in calo di circa 76,9 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2014. Risultato positivo dell’area finanza per circa 86 milioni di euro, ma controbilanciato dalla contabilizzazione per 82 milioni di «importanti rettifiche di valore su titoli AFS in portafoglio» (cioè attività disponibili per la vendita).

In flessione le spese per il personale (-3,2%), grazie alle azioni di contenimento strutturale della spesa, ma crescono i costi operativi (+7,8%) e le altre spese amministrative (+10,8%). Spese «sulle quali hanno concorso anche gli oltre 7,1 milioni di Euro di oneri contributivi derivanti dai sistemi di garanzia dei depositi (Deposit Guarantee Schemes Directive) e dalla partecipazione ai meccanismi di risoluzione Europea (Bank Recovery and Resolution Directive), nonché gli oneri legati a progetti con orizzonte pluriennale a supporto dell’innovazione tecnologica e dell’evoluzione verso nuovi modelli di servizio alla clientela (circa 5,5 milioni di Euro)». Inoltre pesano le «rettifiche su attività materiali ed immateriali, sostenute ancora nel primo semestre, su alcuni asset immobiliari per circa 25,9 milioni di Euro».

Il prodotto bancario lordo si è attestato poco al di sotto di 64 miliardi di euro, -0,9% rispetto ai valori del dicembre 2014. «A settembre 2015, le masse amministrate per conto della clientela – costituite da raccolta diretta, raccolta amministrata e risparmio gestito – hanno superato i 40,3 miliardi di Euro, con una riduzione dello 0,4% da inizio anno».

Accantonamenti in aumento per coprire il portafoglio deteriorato, seguendo le indicazioni della Bce. Le rettifiche a fine settembre 2015 ammontano a 2,61 miliardi di euro, 525 milioni in più rispetto a fine esercizio 2014, «totalizzando una percentuale di copertura complessiva in crescita al 9,54% dal 7,65% di dicembre 2014».

 

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