Premio a Foggia per il film sulla Valbruna

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Alle Acciaierie Valbruna di Vicenza una buona metà delle maestranze sono di origine meridionale e in particolare pugliese. Una storia poco conosciuta di migrazione interna che ha portato centinaia di ragazzi di Giovinazzo, paese in provincia di Bari dove fino ai primi anni Ottanta erano attive le Acciaierie Ferriere Pugliesi che davano lavoro a oltre mille persone. Dopo la chiusura nel 1984, i figli degli operai delle Ferriere sono migrati in massa a nord, e hanno trovato lavoro a Vicenza, dove la Valbruna era nel frattempo stata acquisita dalla famiglia Amenduni, a sua volta di origine barese. Una migrazione che continua dagli anni Novanta ad oggi.

L’acqua calda e l’acqua fredda, doc premiato

Questa vicenda è raccontata nel documentario L’acqua calda e l’acqua fredda, (56′, 2015) di Marina Resta e Giulio Todescan, che è stato premiato con una menzione di merito al Foggia Film Festival. La menzione nella sezione Italian Documentary ha questa motivazione: «Per aver descritto in modo scarno e oggettivo gli addii, le difficoltà e i successi di chi ha dovuto abbandonare la propria terra per costruirsi un futuro».

La cerimonia di premiazione che si è tenuta sabato 21 novembre nell’Auditorium S. Chiara nella città pugliese, alla presenza del presidente della giuria, il regista Giovanni Veronesi, e del direttore della fotografia Sergio D’Offizi.

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