Sit-in al Brennero: fermate pancette "illegali"

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Un camion austriaco con un carico di 4.922 kg di pancetta con etichetta illeggibile e destinato ad una ditta di trasformazione veronese è il primo autoarticolato fermato al Brennero da agricoltori e allevatori veneti Coldiretti, impegnati lunedì 7 settembre 2015 in una giornata di protesta sul confine italo-austriaco.

Un presidio “per difendere l’economia e il lavoro delle campagne dai traffici di schifezze di bassa qualità che varcano le frontiere per essere spacciate come italiane” che si traduce nell’allertare le forze dell’ordine ogni qual volta gli uomini di Coldiretti individuino un carico sospetto. Come nel caso delle pancette incriminate, che non hanno convinto neanche i Nas, che ne hanno disposto il vincolo sanitario.

E’ questo il primo atto di una lunga giornata che coinvolge centinaia di produttori veneti giunti al valico insieme ad altri colleghi arrivati al Brennero da ogni regione d’Italia, che presidieranno per 24 ore il tracciato stradale. “Chissà quali indizi sulla provenienza troveranno i consumatori al momento di portare in tavola questo prodotto senza identità. Bene han fatto le autorità a prendere provvedimenti”, spiega Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto. Poco prima era transitato un mezzo sloveno diretto al porto di Livorno, ma già chiuso coi piombi. Continuano i passaggi con cagliate, ortaggi e latte dalla Germania, dalla Svezia e da ogni parte del mondo.

Ad ogni apertura di portellone gli agricoltori sollevano cartelli per chiedere l’etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti alimentari: “No all’Europa che blocca i profughi e spalanca le frontiere alle schifeze”, si legge. E ancora “Il falso Made in Italy uccide l’Italia”.

Ti potrebbe interessare