Siccità, in Veneto a rischio latte e mais

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Il caldo torrido di queste settimane, unito alle scarse precipitazioni, fa sentire i suoi effetti negativi sulle coltivazioni. In Veneto le associazioni degli agricoltori e degli allevatori e i consorzi di bonifica – costretti a centellinare l’acqua per uso irriguo – lanciano l’allarme.

Giù la produzione: latte -20%, mais -40%

A Padova si fa sentire il direttore della Cia, Maurizio Antonini: «Le temperature elevate a cui stiamo assistendo stanno causando danni ingenti anche ai circa 750 allevamenti bovini da latte presenti nel padovano – dichiara Antonini – L’eccessivo calore provoca un notevole stress negli animali, e ciò determina una diminuzione del 20% nella produzione di latte, con danni economici significativi per gli allevatori».

Pesanti anche le conseguenze sulle colture: «La riduzione nei turni di irrigazione da parte dei Consorzi di Bonifica – afferma il presidente della Cia di Padova Roberto Betto – metterà a repentaglio la produzione di 50 mila ettari di mais, 4 mila ettari di orticole, 700 ettari di frutteto suddivisi tra mele e pere, e 5.800 ettari di vigneto».

A quanto riporta oggi il Giornale di Vicenza, inoltre, in alcune aziende agricole della zona di Grisignano di Zocco sarebbe andato già perduto il 40 per cento del raccolto di mais e soia, proprio a causa delle alte temperature che si registrano ormai da settimane.

Brenta, piano di emergenza per l’irrigazione

I campi scontano il gran caldo che si è trasformato in siccità. Le criticità maggiori si registrano sulla riva destra del Brenta, fra Vicenza e Padova, tanto che il Consorzio di Bonifica Brenta ha dovuto programmare misure d’emergenza facendo slittare modificando i turni di irrigazione: da mercoledì 22 luglio si è deciso di «slittare di cinque giorni i turni orari per gli utenti delle zone più nord (nei comuni di Sandrigo, Schiavon, Bressanvido, Bolzano Vicentino, Quinto Vicentino, San Pietro in Gu, Pozzoleone, Carmignano di Brenta, Grantorto e Gazzo Padovano) irrigate a scorrimento, in modo da fare arrivare i flussi idrici a valle».

In questo modo l’acqua può arrivare nei campi più a sud, dove la siccità colpisce più forte. I più colpiti sono i comuni di Bressanvido, Bolzano Vicentino, Quinto Vicentino, Torri di Quartesolo, Grumolo delle Abbadesse, Grisignano di Zocco, Camisano Vicentino, Campodoro e Villafranca Padovana. In particolare i sistemi di rogge più a secco sono Moneghina, Tergola, Armedola, Ceresone e Contarina-Rezzonico.

Riviera del Brenta, colpisce la siccità

Il Consorzio di Bonifica Bacchiglione, insieme al Consorzio L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico), sta facendo fronte alla scarsità d’acqua nel Brenta e nel Naviglio. Si sta intervenendo con l’arrivo di acqua dall’Adige tramite il canale L.E.B.: «6.500 litri al secondo è la portata d’acqua che in questi giorni il L.E.B. immette nel Bacchiglione – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica Bacchiglione, Paolo Ferraresso – Tramite il consorzio L.E.B le acque dell’Adige vengono immesse a Belfiore, nel veronese, in un grande canale che, dopo 44 chilometri, le versa nel fiume Bacchiglione. A Padova, poi, tramite i canali regionali San Gregorio e Piovego le acque arrivano al nodo idraulico di Stra».

Critica la situazione nella zona di Galta, nella Riviera del Brenta in provincia di Venezia, il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha installato una pompa elettrica che preleva le acque dal fiume Brenta in sostituzione del sifone che non è più funzionale a causa del basso livello del fiume che non permette di alimentare lo scolo Galta che raggiunge i comunid i Stra, Vigonovo e Fossò.

Le acque del L.E.B. alimentano anche i canali del centro di Padova: senza quelle acque aggiuntive l’acqua stagnante creerebbe problemi igienico sanitari in tutta la parte centrale della città.

Carburante agricolo aggiuntivo, ok da Regione

Intanto Confagricoltura Veneto esprime soddisfazione per la celere risposta che Regione e Avepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura) hanno dato alla richiesta di assegnare carburante agricolo in più per irrigare le coltura in sofferenza per il caldo.

«In questa situazione di emergenza abbiamo trovato nella Regione Veneto e nel direttore di Avepa Fabrizio Stella degli interlocutori attenti che hanno capito l’entità del problema e lo hanno risolto prontamente – dice il direttore di Confagricoltura Veneto Luigi Bassani – con un’assegnazione supplementare di carburante che permette, per il momento, di mettere in sicurezza sul fronte irriguo il raccolto degli agricoltori. Raccolto che rischiava di essere seriamente compromesso per la mancanza del carburante necessario per l’irrigazione. Questa è la burocrazia buona ed efficiente che piace agli imprenditori agricoli veneti».

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