Vino, in Veneto l'annata 2015 promette bene

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L’annata viticola 2015 in Veneto sta progredendo bene, accompagnando con regolarità lo sviluppo della pianta. Dopo l’annata scarsa del 2014, si prevede un incremento della produzione. La diagnosi è sostanzialmente positiva, pur con andamenti climatici fuori norma, come per esempio gli sbalzi termici di aprile e maggio e l’ondata di calore registrata nella prima parte di giugno.

È la fotografia scattata oggi nel corso del primo incontro del Trittico Vitivinicolo 2015, promosso a Conegliano, in provincia di Treviso, da Veneto Agricoltura, Regione Veneto, CIRVE dell’Università di Padova e CRA-VIT. Circa duecento i viticoltori presenti.

Le stime: rese in aumento rispetto al 2014

Le prime stime ipotizzano un aumento produttivo generalizzato in tutte le cultivar rispetto al 2014, annata che è stata comunque scarsa. L’aumento è imputabile principalmente ad una maggiore fertilità delle gemme.

Diego Tomasi

Diego Tomasi

Rispetto al 2014, si prevede un incremento delle rese in uva del 4-6% per il Pinot grigio, del 5% per il Chardonnay, Merlot, Corvina e Rondinella. Per queste ultime due varietà è da segnalare una forte grandinata che ha colpito una vasta area della Valpolicella. Più contenuti invece gli incrementi produttivi per Glera e Garganega.

Come hanno spiegato Diego Tomasi e Patrick Marcuzzo del CRA-VIT, la vite, germogliando nella media stagionale, non ha corso quest’anno pericoli di gelate tardive. Anche la fioritura è stata in linea con la media del periodo, vale a dire tra l’ultima decade di maggio e la prima di giugno a seconda della cultivar.

Il meteo aiuta, vendemmia prevista nella norma

Sulla base di queste primissime indicazioni, ad oggi è possibile ipotizzare una data di raccolta dell’uva a cavallo tra agosto e settembre per le cultivar precoci, dunque nella norma. Come per le passate stagioni, le aree con maggior anticipo fenologico sono quelle centro-orientali della regione. Al momento, il vigneto veneto si presenta dunque in buone condizioni vegeto-produttive, con rese in leggero recupero rispetto la passata stagione.

Le piogge degli ultimi giorni, specialmente nell’area orientale della regione, hanno risolto alcuni stati iniziali di carenza idrica, favorendo la prossima ripresa vegetativa. Da sottolineare però che il ciclo vegetativo ha ancora un lungo percorso davanti a sé e, forti dell’esperienza del 2014, non conviene abbassare l’attenzione sui vigneti.

Vigne in salute, ma casi di escoriosi e giallumi

Anche lo stato sanitario del vigneto veneto viene segnalato in generale buono, senza forti pressioni di peronospora. L’oidio invece può destare qualche preoccupazione in più a causa dell’innalzamento termico della prima parte di giugno. Per quanto riguarda la flavescenza dorata non si riscontrano grosse problematiche, a parte qualche segnalazione nella zona del vicentino. In alcune aree si manifestano problemi di escoriosi, condizionati soprattutto dall’andamento molto piovoso della passata stagione.

Il numero di interventi antiparassitari sono stati al momento limitati, mai superiori a 4 o 5. Da sottolineare la presenza di giallumi della vegetazione (specialmente nel veronese), superiore rispetto gli anni scorsi. La causa più probabile è da ricondurre ad una non ottimale efficienza dell’apparato radicale che nel 2014 ha lavorato specialmente con i palchi più superficiali dato le condizioni di asfissia dei suoli. Questo ha causato anche uno scarso accumulo di riserve con negative ripercussioni nella corrente annata. Anche la scarsa regolarità dell’andamento meteorologico può aver accentuato il problema.

Giulio Todescan

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