Pensioni: pressing sugli onorevoli veneti

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Oggi i rappresentanti dei sindacati dei pensionati veneti hanno incontrato a Venezia i parlamentari eletti nella regione. Due le richieste principali: da un lato una riforma a breve termine delle pensioni che stabilisca un meccanismo certo per l’adeguamento all’inflazione degli assegni e la salvaguardia del potere d’acquisto e che crei un sistema di flessibilità in uscita dal lavoro; dall’altro la necessità di scrivere e finanziare una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza.

Cgil Cisl e Uil: “Evitare errori come legge Fornero”

«Dal 1992 sono state fatte otto riforme delle pensioni e dieci interventi sul sistema previdenziale. È una situazione che ingenera uno stato costante di incertezza e preoccupazione. Ed errori, come
quello della Fornero, che si è tradotto in una patrimoniale sulle nostre pensioni» affermano i segretari generali veneti Rita Turati (Spi Cgil), Adolfo Berti (Fnp Cisl) e Walter Sperotto (Uilpensionati).

«La previdenza – continuano – è un tema che deve essere affrontato con prospettive a lungo termine, non a ogni legge di stabilità, perché l’invecchiamento della popolazione è reale, così com’è reale il fatto che la difficoltà dei giovani a entrare nel mercato del lavoro prospetta già oggi una condizione di pensionati poveri di domani».

Rimborsi: il decreto Padoan non cambia

All’incontro, promosso dalle organizzazioni dei pensionati dei sindacati confederali, si sono presnentati sei parlamentari veneti: i senatori del Pd Laura Puppato, Giorgio Santini e Gianpiero Dalla Zuanna, il senatore Ncd Franco Conte e i deputati Pd Michele Mognato e Federico Ginato. Non si sono invece presentati gli onorevoli e i senatori della Lega Nord e di Forza Italia, i partiti usciti elettoralmente più forti alle ultime elezioni regionali.

I parlamentari hanno detto che sarà difficile modificare il decreto del governo, con cui il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il premier Matteo Renzi hanno risposto alla sentenza della Consultache dichiarava incostituzionale il blocco della rivalutazione delle pensioni deciso da Monti-Fornero. Il decreto approda domani alla Camera per il percorso di approvazione in legge, che deve essere concluso entro il 21 luglio.

«Gli onorevoli hanno spiegato – riporta una nota dei pensionati Cgil Cisl e Uil veneti – che i vincoli del pareggio in bilancio limitano le scelte su come destinare le risorse, scelte che ricadono anche sul sistema previdenziale che deve essere riformato: il futuro deve prevedere soluzioni flessibili per l’uscita dal lavoro (anche con la formula graduale dell’alternanza lavoro-pensione) e interventi previdenziali per chi si ritrova disoccupato in età avanzata ma non ancora pensionabile».

Non autosufficienza: legge quadro nazionale

Sul fronte della non autosufficienza, per i pensionati non è sufficiente che a livello nazionale esista solamante un fondo, ma pretendono che si approvi una legge quadro nazionale, ora mancante, che stabilisca risorse certe e i livelli essenziali di assistenza per i non autosufficienti. Uno spunto, quello di Spi, Fnp e Uilp, che è stato accolto dai parlamentari presenti all’incontro.

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