Solidalia: così rinasce il calzaturiero del Brenta

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Lavoravano per la maggior parte in aziende del settore calzaturiero della Riviera del Brenta: sono ultracinquantenni, estromessi dal mercato del lavoro per ristrutturazioni o fusioni aziendali. Altri sono giovani alla prima esperienza lavorativa, uno di loro è un detenuto che rientra in un programma di reinserimento sociale lavorativo. Sono i 20 dipendenti della cooperativa Solidalia che ha aperto i battenti in un capannone di Peraga di Vigonza: un laboratorio dove è iniziata l’attività di taglio e orlatura di tomaie per conto di alcuni calzaturifici della zona. Dopo un periodo di formazione di 3 mesi, accanto a professionisti del settore, oggi in via del Progresso si producono le tomaie per 200 paia di scarpe al giorno. L’obiettivo è quello di raddoppiare a breve lavoratori e produzione.

È il risultato di una singolare mobilitazione del territorio per rispondere ad un problema pressante, generato dalla crisi che non risparmia nemmeno un comparto qualificato del Made in Italy profondamente radicato nella tradizione produttiva della Riviera del Brenta. Il progetto Solidalia ha un duplice obiettivo: ricollocare persone svantaggiate nel sistema produttivo e valorizzare la professionalità di mani esperte del settore calzaturiero della Riviera del Brenta per conservare quello standard di qualità che ha caratterizzato la storia della calzatura del Brenta. Un’attività che si va ad aggiungere a quella ormai consolidata di assemblaggio al primo piano della stessa sede di Peraga di Vigonza, dove sono occupate anche in questo caso persone svantaggiate.

Cooperativa Solidalia è una onlus di tipo B che nasce per iniziativa dell’Associazione calzaturifici della Riviera del Brenta (Acrib), in testa il presidente Siro Badon e il direttore Giampiero Menegazzo, e di Confcooperative Veneto, nella figura del presidente Ugo Campagnaro e Confcooperative Padova con il promotore di sviluppo Paolo Tosato. Ma la realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie ad una rete di collaborazioni che conta numerosi protagonisti: dal Comune di Vigonza che nella figura del sindaco Nunzio Tacchetto ha creduto nel progetto come sfida per promuovere politiche attive del lavoro nel territorio, alle Cooperative Primavera, del Gruppo Solidalia, e Solidarietà che hanno contribuito all’avvio dell’iniziativa. Ma nel progetto sono stati coinvolti anche altri attori determinanti per il suo avvio: dalla multiutility Etra che opera tra Vicentino e Padovano, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che tramite Banca Prossima ha finanziato lo start up, alla Regione Veneto con il progetto di Inclusione Sociale “Nessuno Escluso” tramite Isfid Prisma e ancora la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e la Caritas Diocesana di Padova che, attraverso il Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro, hanno reso possibile l’inserimento lavorativo di persone in stato di povertà attraverso il sostegno a percorsi di reinserimento.

Ma il futuro e il successo dell’iniziativa saranno determinati dal coinvolgimento e dalla sensibilità di tutto il tessuto sociale e imprenditoriale del territorio, nella consapevolezza che la crescita economica sociale passa attraverso la valorizzazione e il recupero delle attività e delle professionalità tipiche del Made in Italy in una cornice innovativa per il settore come la cooperazione sociale. «Un esperimento – spiega Ugo Campagnaro, presidente di Confcooperative Veneto – che intende combattere il ‘cancro’ della disoccupazione creando nuove occasioni di lavoro nel settore manifatturiero coniugando parole chiave come lavoro, cooperazione, solidarietà». «Una iniziativa che intende sostenere chi ha imboccato la via della legalità e della trasparenza», commenta il presidente di Acrib Siro Badon «facendo dell’eccellenza l’asticella della qualità».

Un nuovo tassello del Gruppo Solidalia

Il progetto costituisce l’ultimo tassello del mosaico che compone il Gruppo Solidalia e che ha nella rete di molteplici soggetti la sua carta vincente, spiega il presidente Paolo Tosatto: «Il nostro vuole essere il tentativo di creare un nuovo modello capace di recuperare lavoro nel rilancio qualitativo del made in Italy». Per il presidente del Fondo di straordinario di solidarietà Matteo Segafreddo, «l’esperienza non ha solo un elevato valore sociale, ma costituisce anche un modo originale di fornire un servizio all’impresa nella direzione della flessibilità». Il Fondo ha fornito 15 borse di lavoro per il reinserimento lavorativo ed il sostegno economico ai tirocini di formazione.

Solidalia è un gruppo cooperativo paritetico che opera nel territorio del Miranese e del Dolese nell’ambito dei servizi alla persona e dell’integrazione lavorativa di persone disabili, svantaggiate e deboli. Il gruppo paritetico è una forma che consente alle cooperative di costituire un gruppo di società senza tradire il loro spirito mutualistico. Le singole cooperative affidano il coordinamento delle loro attività ad una o più società-membro, godendo di una totale parità di ordinazione le une rispetto alle altre.

Fanno parte del gruppo 4 cooperative sociali, una di tipo B e tre di tipo A, che operano nel territorio Padovano e Veneziano nell’ambito dei servizi e dell’integrazione lavorativa di persone disoccupate, svantaggiate, disabili e deboli: la Cooperativa Sociale Primavera, la Aclicoop, Il Villaggio Globale e la Cooperativa Sociale Fai Veneta, che hanno inteso unire le rispettive esperienze per offrire servizi di qualità alla persona ed opportunità lavorative tramite la razionalizzazione delle risorse e la valorizzazione del personale. L’obiettivo, di cui è espressione lo stesso nuovo progetto Solidalia, è quello di proporre al territorio non solo servizi, ma soprattutto una presa in carico delle persona nella loro globalità, con una grande attenzione per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate o soggetti che si ritrovano espulsi dal mondo del lavoro.

Gli ambiti lavorativi e i servizi in cui opera il gruppo sono molteplici. Nel laboratorio vengono svolte attività di assemblaggio meccanico/elettrico e grazie all’accordo raggiunto con Acrib opera anche nel settore calzaturiero con macchinari adatti al taglio, orlatura, fasciatura tacchi, attacca puntali, monta rabotti, ombratura e rifilatura di calzature oltre alla piccola e grande pelletteria.

La cooperativa esegue anche attività di pulizie civili ed industriali, servizio operatori scolastici, manutenzione del verde, facchinaggio, autotrasporto di cose, dipinture, piccole manutenzioni e manutenzioni edili. Complessivamente, le persone che in questi mesi hanno trovato una nuova opportunità di vita sono più di 50.

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