Gli industriali veneti promuovono la Legge di Stabilità

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Dagli industriali veneti arriva un placet su tutta la linea alla Legge di Stabilità passata in Consiglio dei ministri. Convince gli imprenditori della regione il “nuovo verso” dettato dal premier Renzi e riscuotono consensi in particolare la scelta di alleggerire l’Irap e la possibilità di inserire il trattamento di fine rapporto in busta paga.

Zuccato: un passo avanti nella giusta direzione

Roberto Zuccato

Il presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato

«Un importante passo avanti nella giusta direzione. L’Italia è un Paese che ha un disperato bisogno di fiducia e intravvedo alcuni segnali importanti dall’impostazione generale della manovra, che è senza ombra di dubbio una manovra espansiva», dichiara Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Veneto, in merito alla legge di stabilità presentata dal Governo.

«Ad esempio, è assolutamente apprezzabile il taglio dell’Irap sul lavoro dipendente. Così come accogliamo con favore l’azzeramento dei contributi per i neo assunti, perché potrà tradursi in una spinta ad assumere giovani da parte delle imprese – continua Zuccato. Consideriamo positiva anche la soluzione trovata per l’inserimento del TFR in busta paga: su base volontaria e con un anticipo da parte delle banche. Anche se non dobbiamo mai dimenticarci che la finalità ultima del TFR è la previdenza integrativa dei nostri dipendenti e non so quanto convenga a ciascuno di loro erodere quello che sarà un tesoretto maturato alla fine della loro vita lavorativa».

«A parte questo, dobbiamo sottolineare un fatto positivo: finalmente si intravvede un’idea organica e chiara della direzione da intraprendere. Anche se, certamente, dopo anni di buio non è sufficiente un decreto, per quanto importante, a rimettere in moto l’economia. Bisogna proseguire spediti sulla strada tracciata, per rendere l’Italia un Paese “normale”: la riforma della giustizia, lo sblocco delle infrastrutture e del patto di stabilità, il jobs act. Serve fare bene e fare presto: questa legge di stabilità è un passo importante, ma la camminata è ancora lunga e irta di ostacoli».

«Le nostre imprese – conclude Zuccato – in questi anni durissimi hanno pagato un prezzo salato non solo alla crisi, ma anche all’inerzia della politica. Se oggi finalmente si intraprende la strada giusta i benefici saranno per tutti: imprese, famiglie e Paese».

Pavin: né di destra né di sinistra, ma per la crescita

Massimo Pavin

Il presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin

Su posizioni analoghe il presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin. «Non esistono manovre di destra o di sinistra – sottolinea il presidente degli industriali padovani – solo manovre che possono dare impulso immediato alla crescita oppure no. Quella approvata dal Consiglio dei ministri mi pare della prima categoria, a cominciare dalla scelta di incidere finalmente sulla pressione fiscale mostruosa che grava sulle imprese. Il cammino è ancora lungo, ma la scelta della crescita attraverso meno spesa per finanziare il taglio delle tasse è la strada giusta».

«L’unica via di uscita dalla crisi – continua Pavin – è la crescita. La strategia del governo indica una scelta di politica economica e non un compromesso, e la discontinuità che serve. Il mix di misure contenute nella legge di Stabilità del governo, se risolverà in modo credibile e certo il nodo delle coperture e passerà indenne l’esame in Parlamento, può segnare la svolta attesa e ricostruire la fiducia necessaria, in un contesto che permane recessivo, a far crescere i consumi, la competitività e l’occupazione, gli investimenti. Una scelta coraggiosa e insieme responsabile verso l’Europa, che usa la flessibilità nelle regole a fronte di riforme, e che per questo rivendica legittimamente il giudizio positivo di Bruxelles. Non accoglierla, va detto senza equivoci, sarebbe un errore madornale».

Ti potrebbe interessare