Dino Formaggio, un museo a cent'anni dalla nascita

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di Antonio Lauriola

Operaio, maestro, professore, artista, filosofo: cinque parole che segnano alcune tappe della parabola di vita di Dino Formaggio che il 28 luglio 2014 avrebbe compiuto cento anni. Milanese di nascita, riuscì a riscattare le origini operaie raggiungendo i vertici della storica Università di Padova dove, dal ’63, ha tenuto la cattedra di Estetica fino a diventare Preside della Facoltà di Magistero prima di tornare, professore emerito, alla Statale di Milano.

Scomparso in provincia di Verona nel 2008, dal 1993, il Comune di Teolo (PD) ha voluto dedicargli il Museo di Arte Contemporanea nei locali del Palazzetto dei Vicari, importante edificio del XVI secolo. Qui sono raccolte, con le sue, numerose opere di artisti amici e allievi. Perché, con le parole del figlio Daniele: «Nella famiglia Formaggio le relazioni umane hanno accompagnato gli insegnamenti di Dino. È sempre stata una famiglia allargata a mondi e universi fondati sulla bellezza».

Così, nelle intenzioni di chi – come il sindaco Moreno Valdisolo o la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – ha profuso impegno ed energie nella programmazione dei “Progetti per il centenario della nascita di Dino Formaggio e rilancio del MAC di Teolo”, il museo è una risorsa da intendere «come grande opera di divulgazione, formazione e promozione» dell’arte, degli artisti e del territorio.

Da settembre, l’iniziativa entrerà nel vivo al Palazzetto dei Vicari di Teolo con la mostra “ L’arte, il senso di una vita. Acquerelli, oli e sculture di Dino Formaggio artista” e proseguirà con tre giornate di studio realizzate con la collaborazione dell’Università di Padova e con il riallestimento del museo affidato alla direzione artistica di Sergio Giorato e all’architetto Giulio Muratori.

Un progetto finalizzato alla promozione del territorio, che – nelle intenzioni del sindaco Valdisolo – coinvolgerà attivamente la popolazione e gli studenti di ogni grado sia della cittadina dei Colli Euganei, sia dell’intera provincia. Sono, infatti, previsti percorsi didattici e pacchetti turistici volti alla promozione dell’opera e del pensiero di Dino Formaggio nel contesto veneto.

A cento anni dalla nascita, si vogliono ricordare l’artista, il maestro e l’uomo che fu Dino Formaggio. L’artista, come ricorda il professor Giorgio Tinazzi, «che rappresenta l’interdisciplinarietà, una parola oggi in auge ma che all’epoca costituiva qualcosa di assolutamente innovativo». Il maestro di filosofia e d’arte che, nel ricordo di Mario Onorato, «ha saputo unire braccio e cervello, sviluppando teorie che non potevano prescindere dalla prassi manuale dell’operaio, prima, e dell’artista, infine». L’uomo, che ha fatto dell’arte il senso della propria esistenza e, con lo stesso rigore della ricerca filosofica e critica, ha coltivato il proprio impegno umano e civile.

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