Ancl: bene dimissioni Mastrapasqua, ora si pensi a una buona governance dell'Inps

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Netta presa di posizione dell’Ancl, il sindacato unitario dei consulenti del lavoro, sulle dimissioni dalla presidenza dell’Inps di Antonio Mastrapasqua. Ma dal punto di vista di chi quotidianamente si rapporta con l’ente ora bisogna risolvere in modo efficace il vero nodo centrale: la “governance” dell’Inps. Un problema che non riguarda una singola persona, ma il sistema di gestione dell’ente e la valutazione del suo lavoro.
«Il più grande ente previdenziale italiano – afferma Francesco Longobardi, presidente nazionale Ancl – non poteva e non potrà essere amministrato da qualcuno che vi dedica ritagli di tempo, e che evidentemente è sorretto dalla fascia dirigenziale in sua vece. Né può essere dote di mercimonio delle più alte cariche che lo rappresentano. Deve invece diventare davvero l’ente moderno di gestione diretta di contributi, previdenza, assistenza al lavoro che ci si aspetta».

È noto che l’elefantiaca burocrazia italiana – sottolinea l’Ancl – sia uno degli elementi che affossano ancor più l’economia del Paese, già compromessa dalla recessione. E la rivoluzione telematica non ha migliorato i procedimenti farraginosi per completare gli adempimenti: li ha solo resi, appunto, telematici. Questo vale anche per l’Inps. Dal quale ci si aspetta un cambio di passo e una decisa apertura al confronto. Lo chiedono le decine di segnalazioni giunte alla segreteria dell’Ancl da quando, ad aprile 2013, il sindacato ha aperto per i soci un libro bianco per segnalare ogni tipo di disservizio dell’Inps. Altrimenti, come avviene dall’istituzione dell’Ufficio legale, per l’Ancl la sede per risolvere i problemi più gravi resta quella giudiziaria, che ha già dato ragione alle rimostranze del sindacato.

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