Costruzioni: in Veneto nuovo calo nel 3° trimestre

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Nel terzo trimestre 2013, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una diminuzione del 5% rispetto allo stesso periodo del 2012 (era -4,6% nel trimestre precedente). L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da CEAV (Cassa Edile Artigiana Veneta) e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente.

Edilizia: la domanda interna è ancora insufficiente

Il mercato delle costruzioni è tornato a far segnare valori negativi con una dinamica simile a quella di fine 2011. Alla base del rallentamento il lento avvio del rinnovo degli incentivi per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico, ma anche la lunghezza ormai “fuori norma” della crisi, che ha investito pesantemente l’ampio tessuto di micro e piccole imprese che costituiscono l’ossatura del sistema, con una riduzione molto rilevante dell’occupazione. Mentre i settori industriali, grazie alle esportazioni, in Veneto iniziano a far vedere timidi segnali di ripresa, nell’edilizia la domanda interna ancora non è in grado di invertire la tendenza.

Il calo più marcato a Rovigo (-10,5%), quello meno pesante a Padova (-3,9%)

Il calo del fatturato ha registrato una variazione più consistente per le imprese non artigiane (-7,8%) rispetto a quelle artigiane (-4,6%). Sotto il profilo dimensionale la performance peggiore riguarda le medie imprese (-7%), seguite dalle grandi (-6,6%) e dalle piccole (-3,3%). Dal punto di vista territoriale, il volume d’affari ha dimostrato dinamiche negative in tutte le province con un calo più marcato a Rovigo (-10,5%) e Belluno (-7,5%). Negativi, ma meno pesanti, gli indicatori per Vicenza (-5%), Treviso (-4,8%) e Padova (-3,9%).

Zilio: nessun segnale di ripresa all’orizzonte per il comparto delle costruzioni

«I dati del terzo trimestre dell’anno – osserva il presidente di Unioncamere del Veneto Fernando Zilio – mostrano che il cammino per la ripresa nel settore delle costruzioni è ancora in salita. Nel periodo luglio-settembre 2013 il rallentamento del fatturato nelle costruzioni, addirittura più marcato rispetto a quello registrato nei tre mesi precedenti 2013, è stato determinato soprattutto dalla flessione del comparto non artigiano. Notizie ancora negative giungono invece dalle aspettative degli imprenditori, che mostrano più pessimismo rispetto agli operatori del settore industriale. I segnali di ripresa attesi da tempo non sembrano ancora all’orizzonte. L’auspicio è che il rinnovo delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie possano innescare nel 2014 un vero recupero per il settore, in modo da far ripartire tutte le filiere del sistema».

Virginio Piva: bene gli incentivi, ma chiediamo aiuto al sistema del credito

«L’edilizia ha difficoltà a superare questa crisi – sottolinea Virginio Piva, presidente CEAV – senza un adeguato sistema di incentivi associato ad un sistema finanziario che supporti le attività di mercato. Il nuovo piano casa, la proroga per tutto il 2014 degli incentivi per l’efficienza energetica e le direttive europee sulla sostenibilità nelle costruzioni aiutano il nostro settore, ma un altro aiuto deve venire dal sistema finanziario e bancario, al quale chiediamo uno sforzo reale per aiutare le nostre imprese».

Ordini: prosegue la dinamica negativa. Medie imprese le più penalizzate

È proseguita la dinamica negativa degli ordini che segnano un -4,3% in linea col trimestre precedente. Il settore artigiano ha evidenziato una performance peggiore (-4,5%) rispetto a quello non artigiano (-3,7%). Le medie imprese sono quelle più penalizzate (-7,9%), seguite dalle piccole (-3,8%) e dalle grandi (-3,2%). A livello territoriale solo Rovigo ha registrato una crescita del +1,4%, mentre tutte le altre province hanno variazioni negative coi picchi di Venezia (-6,5%), Belluno (-5,8%) e Vicenza (-4,8%).

Prezzi in sostanziale tenuta

Rispetto al +2,5% del trimestre precedente, il livello dei prezzi ha registrato un aumento di +0,6 punti percentuali raggiungendo una variazione del +3,1%. L’aumento è sentito soprattutto dalle imprese non artigiane (+5,4%) rispetto quelle artigiane (+2,4%). Spicca la variazione delle grandi imprese (+4,6%), seguita dalle medie (+2,8%) e dalle piccole (+2,1%). A livello territoriale i prezzi hanno evidenziato una maggiore variabilità passando dal +9,6% di Rovigo al +1,4% di Belluno.

Cala l’occupazione, soprattutto nelle piccole imprese

Ancora negativo l’indicatore dell’occupazione con una flessione del -2,9%, comunque meno marcata rispetto al trimestre precedente (-6%) e ascrivibile principalmente alle piccole imprese (-7,8%). Le medie e grandi imprese hanno invece segnato un leggero aumento del +0,6% e del +0,7%. Sotto il profilo territoriale Rovigo ha presentato stabilità (0%), mentre le altre province hanno una forbice compresa tra il -6,5% di Padova e il -0,3% di Verona.

Anche le previsioni sono in peggioramento

In leggero peggioramento le aspettative delle imprese. Rispetto al saldo del trimestre precedente (-16,4 p.p.), il terzo trimestre 2013 ha fatto registrare per il fatturato un -22,5 punti percentuali. In diminuzione anche le aspettative per gli ordini con un -12,8 p.p. (-8,5 p.p. nel trimestre precedente), mentre registrano un leggero miglioramento quelle per l’occupazione con un saldo del -2,9 p.p. contro il -4,6 p.p. del trimestre precedente.

Ti potrebbe interessare