Produzione industriale veneta, segnali di stabilità

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Nel terzo trimestre 2013, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una sostanziale stabilità su base annua con un -0,2% (-1,6% nel trimestre precedente). Un risultato positivo se si considera che gli ultimi sette trimestri sono sempre stati caratterizzati dal segno meno e che l’ultimo valore positivo risale al terzo trimestre 2011. La variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +0,9% (+0,2% precedente). L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.353 imprese con almeno 2 addetti.

Ripresa dell’attività economica per le aziende venete

«Analizzando i dati relativi ai mesi estivi, sembra più netta la sensazione che le imprese industriali stiano sperimentando una ripresa dell’attività economica. L’arresto della caduta della produzione (-0,2%), avviatasi nel terzo trimestre 2011, e il rimbalzo positivo della variazione congiunturale destagionalizzata (+0,9%), sono chiari segnali che la recessione dal punto di vista tecnico sia terminata. I ritmi di uscita dalla crisi appaiono ancora lenti – commenta Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto – ma dopo due anni di segni negativi possiamo affermare il superamento del punto di minimo. Purtroppo i dati confermano ancora le difficoltà delle piccole imprese che, meno strutturate, non sono ancora riuscite ad agganciare la ripresa. Incoraggiante il dato positivo degli ordini esteri che lasciano intravedere nell’ultimo trimestre dell’anno una dinamica più favorevole della produzione. Pesa ancora sulle imprese l’incertezza della situazione politica italiana e le fibrillazioni sulla legge di stabilità, dove le cifre sulle maggiori entrate e le minori spese sono ancora poco chiare, anche se le previsioni degli imprenditori, dopo una serie di tendenze sfavorevoli, evidenziano un miglioramento del clima di fiducia. Attendiamo di vedere come si concluderà l’anno, mantenendo la nostra linea di prudenza».

Produzione: resta critica la condizione delle microimprese

Sotto il profilo dimensionale resta critica la situazione delle microimprese (-2,7%), mentre hanno registrato una dinamica positiva le grandi imprese (+6,5%), seguite dalle piccole (+0,3%) e dalle medie (-0,4%). Aumento per i beni di investimenti (+1,4%), stabilità per i beni di consumo (-0,1%) e diminuzione per i beni intermedi (-0,9%). Per quanto riguarda i settori, le migliori variazioni riguardano i mezzi di trasporto (+4,6%), le macchine elettriche ed elettroniche (+3,8%), la gomma e plastica e altre industrie (+1,9%), mentre permane un andamento negativo nel comparto del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-1,4%), nel legno e mobile e nella carta e stampa (-0,8%). Ma è soprattutto il settore alimentare a segnare la performance peggiore con -3,7%.

Fatturato, bene soprattutto le grandi imprese

Il fatturato totale ha evidenziato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+0,6%), ma sul trimestre precedente l’indicatore ha registrato un calo del -3,6%. La miglior performance è ascrivibile grandi imprese (+3,2%), con andamento positivo anche per le medie e piccole (+1,7% e +0,7%), mentre rimane negativo l’indicatore per le micro (-2,5%). I settori con le crescite più significative sono stati l’industria delle macchine elettriche ed elettroniche (+4%), mezzi di trasporto (+3,5%), gomma e plastica (+2,2%), mentre è negativa, in linea con la produzione, la variazione dell’alimentare (-1,6%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile all’andamento delle vendite all’estero, che hanno messo a segno un +3,2% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Un andamento determinato, sotto il profilo dimensionale, dalle grandi, medie e piccole imprese (rispettivamente +5,9%, +3,9% e +2,9%). Segno meno invece per le micro (-2,7%). A livello settoriale variazioni positive per tutti i comparti ad eccezione dell’alimentare (-0,8%). Continua la stagnazione del mercato domestico: il fatturato interno ha registrato una contrazione del -0,4% su base annua, con la dinamica peggiore che riguarda le micro imprese (-2,5%), ma anche le grandi segnano valori negativi (-0,9%). I settori col trend positivo più marcato sono stati i mezzi di trasporto (+2,5%) e la gomma e plastica (+2,3%).

Ordinativi stazionari, flette ancora il mercato interno

Segnali di stabilità (+0,5%) per gli ordinativi, condizionata anche in questo caso da una debolezza del mercato interno. A livello dimensionale la performance peggiore si è rilevata nelle micro imprese (-1,7%), mentre l’andamento è positivo nelle altre classi. Gli ordinativi provenienti dal mercato interno hanno evidenziato una flessione del -0,6%, imputabile in primis alle micro imprese (-1,9%) mentre, per i settori, i mezzi di trasporto, le altre industrie e la gomma e plastica hanno segnato delle crescite. Positivi gli ordinativi esteri: +3,1% che ha riguardato tutte le classi dimensionali. Segno meno per gomma e plastica (-3,7%), tessile (-2,3%) e mezzi di trasporto (-1,9%).

Occupazione ancora in calo: -0,8% su base annua

L’occupazione continua a registrare delle perdite con una flessione del -0,8% su base annua (-1,2% trimestre precedente), che interessa principalmente le micro imprese (-4,2%). Controcorrente le medie imprese con +0,3%. Sotto il profilo settoriale i cali più marcati sono stati nell’alimentare (-5,6%), legno e mobile (-2,2%) e marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-2%).

Previsioni ancora negative, ma migliorano

Rimangono negative le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi, ma in miglioramento rispetto al trimestre precedente: per la produzione il saldo è pari a -7,4 punti percentuali contro il -24,4 p.p. nel trimestre precedente. Saldi analoghi per fatturato (-5,1 p.p. contro il -22 p.p. del trimestre precedente) ed occupazione (-7,3 p.p. contro -10,5 p.p. precedente). Positive le previsioni per ordini esteri, dove il saldo risulta pari a +4,7 p.p. (-0,1 p.p. precedente). Il saldo peggiore ancora una volta per gli ordini interni: -14,4 p.p. contro il -30,1 p.p. precedente.

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