Quando la start up parte in cucina

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Un’idea imprenditoriale che prende le mosse dai corsi di management del Cimba a Paderno del Grappa, capaci di catalizzare le potenzialità e le passioni di chi, con spirito imprenditoriale, ha concretizzato i desideri di una vita. Dal gruppo di lavoro del master sono arrivati non solo competenti consigli professionali, ma anche l’entusiasmo che ha sostenuto il progetto, incoraggiando il titolare a trovare soluzioni diverse per dare inizio ad un business dalle forti potenzialità. Il progetto tutto italiano, che verte su alimentazione biologica e si fonda su un concetto di purezza e salubrità, parte da un sogno solo apparentemente romantico e si concretizza in realtà aziendale capace di creare innovazione.

Cloè: la start up trevigiana che porta innovazione tra farine e preparati per dolci

Cloè è una start up nata alla fine di maggio 2013 a Mignagola di Carbonera, in provincia di Treviso. Produce e commercializza preparati per dolci e prodotti da forno biologici, mix di farine per pane, dolci, biscotti e snack. Attualmente impiega 6 persone, tra produzione, internet marketing, gestione delle vendite dirette, e formazione dei clienti on-line. L’azienda nasce come progetto interamente autofinanziato, con un investimento iniziale di 200.000 euro.

Michele Chiariello e Nicoletta D’Alessi

Michele Chiariello e Nicoletta D’Alessi di Cloè

I titolari, Michele Chiariello e la moglie Nicoletta D’Alessi, coniugano una tradizione di famiglia nella ristorazione con la ricerca di cibi sani e buoni, ingredienti e materie prime di qualità per la preparazione di alimenti genuini. Il master MBA ha dato loro gli strumenti per individuare le potenzialità di un nuovo business.

Neuroleadership: lo spunto per agire

«Il salto di qualità, che mi ha portato ad un diverso modo di intendere le cose (il business ma anche gli obiettivi personali) è dovuto alle lezioni di Neuro-leadership che fanno parte del programma MBA di Cimba – afferma Chiariello. Questa materia punta dare nuova flessibilità mentale, tale da scardinare il proprio punto di vista per guardare con occhio nuovo le persone e i contesti in cui si vive, superando l’ottica di conflitto per sostituirla con quella del risultato, e arrivando ad un nuovo livello di consapevolezza che dà risultati inediti, nel business come nella vita.
Ritengo che questo sia un grande valore aggiunto della formazione superiore del consorzio di università americane; fa parte degli asset intangibili del Master, che va ben oltre il trasmettere nozioni di management. L’MBA di Cimba è una guida a capire te stesso, a trovare un equilibrio che permette di gestire situazioni complesse e trovare soluzioni nuove, un’abilità fondamentale nella vita di un manager e ancor più necessaria oggi, in un contesto di incertezza e di tempi rapidissimi di azione e di cambiamento». Cloè è un caso di questo equilibrio e un esempio di business che nasce sulla base di relazioni professionali e umane.

Una scuola di business e di relazioni

Il programma “Entrepreneurship” dell’MBA prevede la redazione di un business plan reale, che Chiariello ha realizzato in un team di quattro studenti, per un progetto di riconversione di auto esistenti in auto elettriche (progetto Eco-move), che si è arenato solo per la mancanza di finanziatori. Quanto imparato in questo progetto è stato applicato a Cloè, che ha avuto il supporto di molti alunni ed ex-alunni del Cimba – almeno 10 persone – che hanno messo a disposizione competenze e abilità per verificarne il progetto iniziale, con grande generosità e impegno professionale.

Parole d’ordine: bio, niente conservanti, chilometro zero

Cloé presenta oggi una gamma di prodotti divisa in quattro linee – Bredy, Suity, Bitty e Sneky – che si riferiscono al pane, ai dolci, ai biscotti e agli snack. Nell’insieme, la gamma completa permette di sostituire gradualmente tutti i prodotti confezionati con prodotti fatti in casa in modo sano. Ingredienti sani, rigorosamente bio e pronti all’uso, privi di conservanti e di sostanze chimiche, tendenzialmente a Km0, ma anche da aree vocate, prevalentemente di Austria e Germania, a causa della stagionalità del prodotto che, non essendo conservato in maniera artificiale, è particolarmente delicato e ha vita a scaffale di 6 mesi.

Gestione della produzione e del magazzino sono ispirate ai principi della Lean (Organizzazione Snella), appresi nel programma MBA Cimba. Si rivelano preziosi in particolare per affrontare i limiti di stoccaggio che un prodotto fresco impone. Con una shelf-life di 6 mesi, si produce “just in time”.

La crisi come opportunità e la scelta di restare in Italia

«L’attuale congiuntura – afferma Chiariello – se da una parte ha creato difficoltà, anche lavorative, per molti, dall’altra parte ha dato adito a molte opportunità e alla possibilità di coglierle. Ho trovato più persone disposte ad aiutare, e persone con tempo a disposizione e disposte ad iniziare un’attività diversa».

Una visione etica del business fa parte di quella nuova consapevolezza che si acquisisce nel Master, un punto di vista diverso da quello che misura il successo con il mero bilancio economico. Da qui la scelta, ben ponderata, di iniziare la start-up in Italia, rinunciando alle allettanti condizioni finanziarie che offre l’Austria, alla snellezza normativa della Germania e alle potenzialità del mercato UK, che sta vivendo un boom del pane italiano e del prodotto fatto in casa.

«Il nostro è un segnale per l’Italia, un segno di ripresa e di energia che serve al nostro Paese. Avere consapevolezza vuol dire compiere scelte per la tua vita, e per quella degli altri. Vale per il nostro cliente, che sceglie il prodotto genuino e sceglie di tornare a farsi il pane in casa, e vale per noi nel momento in cui facciamo impresa».

La parola chiave è “consapevolezza”, un processo che inizia proprio con i programmi Cimba: «Un concetto generale – afferma Chiariello – che deve pervadere l’essere nel suo insieme. La consapevolezza di sé, del fatto che ciò che facciamo incide sulla nostra vita, e su quella degli altri, del fatto che ciò che si pensa e si dice diventerà ciò che si è, si traduce anche nell’impresa, con le scelte che abbiamo fatto per definire il nostro business. Cloè nasce dalla passione di fare il pane, dalla gioia che dà a noi in famiglia, dal desiderio di cibi genuini per i nostri figli. Questo non contrasta con il concetto di business: da un’idea che può apparire “romantica”, e che mette al centro l’utilizzatore finale, l’azienda ha avuto due grandi impatti: l’ideazione e costruzione di una macchina (il mixer) e la realizzazione di una gamma di prodotti specifici ed unici nel loro genere, con un sistema distributivo innovativo.

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