Caccia al furbetto del contributo

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Parte dal Veneto un’inedita collaborazione fra consulenti del lavoro e ispettori di vigilanza (di Inps, Inail, Direzioni territoriali del lavoro, ministero), volta al confronto fra le parti nell’ottica di prevenire fenomeni elusivi in tema di obblighi contributivi da parte delle aziende ed eventuali contenziosi. Le realtà venete dell’Ancl, il sindacato unitario dei consulenti del lavoro, e dell’Aniv, l’Associazione nazionale ispettori di vigilanza, hanno firmato infatti un protocollo d’intesa diventato operativo con i primi giorni di marzo.
La collaborazione fra le due associazioni, l’Ancl Veneto presieduta da Alessandro Bonzio e l’Aniv Veneto guidata da Luciano Esposito, si concretizzerà in un tavolo tecnico mensile che analizzerà l’effettiva portata delle norme e delle circolari rispetto a problematiche di lavoro, contributive e fiscali, e le loro applicazioni.

Da questo confronto nascerà un “avviso comune”, cioè una interpretazione condivisa che sarà divulgata agli associati tramite newsletter e tramite la pubblicazione sui rispettivi siti web e riviste. «Lo scopo di questa collaborazione – afferma Bonzio – è di creare una sorta di filtro e di scambio di conoscenze che possa agevolare il lavoro di tutti, dei colleghi consulenti del lavoro, che applicano le norme, e degli ispettori, che controllano la loro applicazione».

L’esigenza di un confronto costruttivo fra le due associazioni nasce infatti dall’esperienza e dalla coscienza che più che le leggi sono le periodiche, nonché molto frequenti, circolari (ministeriali, degli enti previdenziali, etc.) che dettano alle aziende, e ai professionisti che le seguono, cosa fare. Avere una interpretazione comune delle stesse significa prevenire errori che possono portare a dispendiosi contenziosi. Solo due esempi per capire l’importanza dell’iniziativa: il 18 luglio scorso entrava in vigore la riforma Fornero, e in due mesi, in piena stagione turistica, dal ministero del Lavoro sono arrivate cinque comunicazioni diverse su come attivare i contratti di lavoro a chiamata, tipici del settore ricettivo. Oppure, la regolamentazione nei contratti degli oneri di trasferta in vent’anni ha subito almeno 50 interventi da ministero del Lavoro, Inps e Inail.

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