Cisl: Bonanni a Padova il 26 gennaio con Pozzato e Pavin

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Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, sarà fra gli ospiti dell’evento di presentazione del volume “Un protagonista misconosciuto della modernizzazione” che ripercorre la storia della Cisl di Padova dal 1950 al 1969: l’appuntamento, in programma sabato 26 gennaio al Teatro Verdi di Padova (ore 9.30-12), offrirà un’occasione per riflettere sulle sfide che attendono il sindacato nel prossimo futuro. L’evento è ad ingresso gratuito previa prenotazione telefonando allo 0498220611.

Sul ruolo del sindacato ieri e oggi si confronteranno, oltre a Bonanni, il presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin, il segretario generale della Cisl di Padova Adriano Pozzato, l’autore Giuseppe Vedovato, il presidente della “Fondazione Giulio Pastore” Aldo Carrera e il presidente dell’Ucid di Padova (Unione cristiana imprenditori dirigenti) Amedeo Levorato.  Il dibattito sarà moderato da Guglielmo Frezza, direttore del settimanale diocesano La Difesa del Popolo.

«Le vicende padovane – scrive Bonanni nella prefazione del volume – ricalcano, in larga parte, il percorso storico che ha portato alla nascita della Cisl negli anni difficili della ricostruzione post-bellica. Emerge, in particolare, con estrema nettezza, la diversità tra un sindacato “libero e indipendente”, laico, ma ispirato cristianamente, come la Cisl, rispetto all’idea di un sindacato “politico” che vede nelle manifestazioni di protesta di carattere generale, uno sbocco naturale dell’attività sindacale. Un contrasto ideologico e culturale che caratterizza fortemente tutti gli anni Cinquanta e Sessanta, nei quali la Cisl di Padova ebbe certamente un ruolo di primo piano nel sostenere lo sforzo sindacale e organizzativo di Giulio Pastore».

«Negli anni Cinquanta – spiega Pozzato – la Cisl fu definita “sindacato nuovo” perché si dimostrò capace di proporre idee controcorrente, basate su una visione partecipativa che si distingueva da quella antagonista allora dominante. Anche oggi, di fronte alla crisi con cui ci troviamo a fare i conti, vogliamo essere sindacato nuovo, partecipando alle grandi scelte che possono modernizzare il Paese: per questo dobbiamo essere capaci di svolgere da protagonisti il ruolo di parte sociale, anche unitariamente. Oggi in particolare siamo chiamati a esercitare la funzione responsabile e cooperativa a favore della produttività, sviluppando con coraggio e lungimiranza l’alleanza fra maestranze e datori nei luoghi di lavoro, alleanza che rappresenta  uno dei valori fondanti della nostra organizzazione».

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